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Reilly Opelka, Tennis: “Sul coronavirus l’ATP ha sbagliato tutto! I dirigenti ora guadagnano più di Federer, allucinante…”
Reilly Opelka è un tennista che, grazie alla sua notevole altezza (ben 211 centimetri), vanta un servizio poderoso e mette spesso a segno schiacciate di grande potenza dato che non è certo semplice da superare con un lob quando scende a rete. La stessa veemenza che ha usato per attaccare l’ATP rea di, secondo quanto riportato dal sito TennisWorldItalia.com: “…aver affrontato l’emergenza del coronavirus nella maniera peggiore possibile”.
Un attacco frontale di grande rilevanza. Il ventiduenne nativo di St.Joseph, nello stato del Michigan, ha detto la sua su questa situazione nel corso di una intervista a Racquet, e non ha voluto avere peli sulla lingua per esprimere il suo punto di vista in diversi aspetti del mondo del tennis, e non solo. In primo luogo lo statunitense non ha gradito la comunicazione messa in atto dalla ATP: “Ci hanno lasciati all’insaputa di tutto, e noi giocatori siamo i primi a non sapere cosa stia succedendo”.
Durante il lock-down, Opelka ha vinto il torneo esibizione UTR Pro Match Series, una competizione senza pubblico e con misure di sicurezza mai viste prima, in un mondo che pareva ovattato. “Non avevo mai partecipato prima ad un torneo con il formato Fast4, è stato bello. Non è stato affatto strano come poteva sembrare, guardandolo da casa appariva più inquietante di quanto non fosse in realtà. Nel mio caso, l’ho preso come un normale allenamento, anche se un po’ più competitivo del solito”.
Opelka sta comunque proseguendo la sua quarantena negli Stati Uniti cercando di fare il massimo possibile a livello fisico. “Continuo ad allenarmi ma la situazione è un po’ complicata, visto che non ancora non sappiamo quando torneremo a giocare. In questo momento il mio obiettivo è migliorare, in termini di tennis e di preparazione fisica. Se quando rientrerò nel circuito non sarò più forte o in forma migliore, sarà un fallimento per me e la mia squadra”.
Il nativo del Michigan è stato netto anche sulla proposta di Novak Djokovic, che nelle scorse settimane aveva suggerito la creazione di un fondo monetario per aiutare i giocatori che si trovano al di fuori dalla top 100: “I giocatori non dovrebbero mai pagare altri giocatori, ma data la situazione che stiamo vivendo sembra un provvedimento necessario; noi per loro siamo l’unica speranza. Questo è il motivo per cui sono parzialmente a favore questo fondo di soccorso. Ci sono molti giocatori che conosco che orbitano oltre la centesima posizione del ranking mondiale, e che stanno pagando un allenatore e un fisioterapista. Stanno continuando a fare bene le cose, in modo molto professionale, e sono questi i casi che fanno più male. D’altra parte, non credo che dare 10 mila dollari al numero 700 del mondo cambierà molto, i giocatori fuori dalla top500 stanno risparmiando in questo periodo. Dobbiamo concentrarci sulla protezione dei giocatori che stanno tra la 100ma e la 400ma posizione”.
Il numero 39 del mondo si è anche schierato a favore della riduzione degli stipendi dei dirigenti ATP. “Non mi pare che i dirigenti abbiano decurtato i loro stipendi, cosa che invece è stata fatta nella WTA. Non mi sembra giusto che alcuni dirigenti dell’ATP quest’anno stiano guadagnando più di Roger Federer, per esempio. Noi giocatori stiamo soffrendo un taglio dello stipendio del 100%”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse