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Coronavirus, passi avanti per il vaccino? Da dicembre un miliardo di dosi l’anno

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Si può intravedere la luce in fondo al tunnel? Forse sì. E’ necessaria tutta la cautela di questo mondo rispetto a un novità riguardante il vaccino ma, stando a quanto riportato da L’Espresso, si è davvero vicini a chiudere il cerchio.

Come infatti sottolinea la testata, la sperimentazione portata avanti dall’azienda americana “Moderna” ha avuto esiti molto promettenti, stando ai riscontri pubblicati il 18 maggio. Secondo infatti fonti statunitensi, il vaccino si è dimostrato sicuro e non ha avuto effetti collaterale. In particolare i dati dimostrano che le persone che si sono sottoposte ai test sviluppano livelli di anticorpi uguali o superiori a quelli misurati in soggetti infettati dal virus e solitamente guariti. L’esito favorevole dei test dovrebbe portare all’approvazione del vaccino in autunno. Poi partirà la produzione di massa nel mese di dicembre. 

In questo senso il direttore del Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) e capo della task force della Casa Bianca per l’emergenza coronavirus Anthony Fauci si è detto “Cautamente ottimista” perchè, come dichiarato alla CNN: “I primi risultati hanno dimostrato la capacità di neutralizzare il virus con la somministrazione di dosi ragionevoli di vaccino, ed è lecito prevedere che se gli stessi livelli di anticorpi saranno confermati su un numero più ampio di persone, il vaccino potrà proteggere dall’infezione”.

A capo dell’equipe sulle malattie infettive di “Moderna” c’è un italiano, ovvero Andrea Calfi, che intervistato da L’Espresso ha dichiarato: “La cautela era e continua ad essere d’obbligo ma si, confermo che l’ottimismo era ben risposto.Infatti, su tutti i 45 volontari sottoposti alla prima fase di sperimentazione, il vaccino è risultato sicuro, confermando i dati ottenuti in studi clinci di altri nostri vaccini. Abbiamo anche osservato la produzione di anticorpi in tutti i soggetti vaccinati e in otto di loro abbiamo dimostrato la presenza di anticorpi neutralizzanti, cioè in grado non solo di riconoscere il virus ma anche di bloccarlo evitando cosí l’infezione. Dopo la somministrazione del vaccino, i titoli di questi anticorpi appaiono paragonabili a quelli di persone infettate e poi guarite da infezione da SARS-CoV-2. Tra qualche settimana avremo i risultati definitivi di tutti i 45 volontari a cui è stato somministrato il vaccino mRNA. Moderna ha annunciato poche settimane fa l’accordo con il produttore di farmaci svizzero Lonza per una collaborazione che durerà dieci anni. Sono già previsti due siti industriali, uno negli Stati Uniti e l’altro in Svizzera. Il nostro stabilimento produttivo, che ha prodotto vaccini per altri studi clinici verrà potenziato. Si dovrà valutare se aprirne anche altri in diverse zone del pianeta per arrivare alla fabbricazione di 1 miliardo di dosi di vaccino l’anno”, le sue parole.

 

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Foto: LaPresse

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