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Golf: Davis Love III e Jim Furyk non credono a una Ryder Cup 2020 senza pubblico

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L’argomento di discussione è ormai totale: la Ryder Cup con o senza pubblico, e nel 2020. La pandemia di coronavirus ha cambiato del tutto le carte in tavola per l’edizione americana e, di riflesso, anche per quella di Roma 2022, oltre che di quelle successive.

Due grandi del passato, Davis Love III e Jim Furyk, sono piuttosto scettici sull’eventualità della disputa della Ryder a porte chiuse, senza quegli spettatori che sono l’anima stessa della competizione Europa-Stati Uniti. In particolare, afferma Love III: “I tifosi sono determinanti per la buona riuscita di ogni evento, figuriamoci quanto possano esserlo per una competizione come la Ryder Cup di golf. Davvero non riesco a immaginarmi nessun torneo a porte chiuse, detto questo sono d’accordo sul fatto che è meglio disputare gare senza i supporter piuttosto che non giocarle. Ma non so se tutto questo possa essere possibile con la Ryder. Giocare le prime 5 gare del PGA Tour senza spettatori non sarà certo bello, però così facendo potremmo rendere felici tanti telespettatori. Ma la Ryder non è la stessa cosa“.

Jim Furyk, che come Love III è nella schiera dei vicecapitani di Steve Stricker per gli USA, rincara la dose: “E’ difficile immaginare uno scenario simile. L’atmosfera della Ryder è qualcosa di davvero unico. Ricordo l’esperienza di Parigi e i fischi riservatimi dai tifosi europei, così dannatamente belli e divertenti. Senza essere meschini, anche questo è la Ryder tra sfottò, schermaglie e passione“.

La Ryder Cup 2020 dovrebbe tenersi dal 25 al 27 settembre nel Wisconsin, a Whistling Straits. Il punto è: dovrebbe. Perché la PGA of America dovrebbe esprimersi nelle prossime settimane circa tutta la questione.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: LaPresse

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