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Tennis, Roger Federer costretto a fermarsi ancora: appuntamento al 2021 e chiusura di carriera alle Olimpiadi di Tokyo?

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Qualche settimana fa c’è stato un imprevisto durante la mia riabilitazione e ho dovuto sottopormi ad un ulteriore intervento al ginocchio destro. Adesso, come accadde nel 2017, ho deciso di prendermi tutto il tempo necessario per riprendermi al 100% e poter giocare di nuovo al mio massimo livello. Mi mancheranno tutti i fan e il circuito ma sono sicuro di ritrovarli tutti per il via della stagione 2021“.

Con queste parole Roger Federer ha annunciato il suo nuovo stop. Un nuovo intervento al ginocchio destro c’è stato e ora le priorità sono il riposo e il recupero. L’asso nativo di Basilea, dunque, tornerà nel 2021, con la speranza di replicare un po’ quanto fatto nel 2017, una delle annate migliori della sua carriera, quando seppe stupire tutti vincendo gli Austrialian Open e Wimbledon. Facendo due conti, se il circuito ATP dovesse riprendere, andrebbero in fumo 1530 punti per lui e quindi l’elvetico sarà costretto a partire da una classifica un po’ diversa da quella attuale (n.4 del mondo).

Vero è che in questo momento non c’è certo il ranking nei pensieri del rossocrociato. Che qualcosa non andava lo si era intuito anche alcuni giorni fa, quando Severin Lüthi (uno dei collaboratori più vicini a Roger) aveva dichiarato che la preparazione dello svizzero non stesse andando nel migliore dei modi. L’annuncio di oggi è in linea di continuità con questi segnali. E ora la domanda è: che cosa farà Federer?

Indubbiamente l’elvetico, con il suo staff, cercherà di rimettersi in forma per essere pronto a Melbourne (Australian Open 2021) e fare più strada possibile. Si potrebbe dire che Roger faccia un po’ il tifo per un posticipo agonistico collettivo nel 2021, tenuto conto delle oggettive difficoltà legate agli spostamenti da un Paese all’altro, relativamente alla problematica della pandemia.

Da questo punto di vista, la sensazione è che la stagione prossima, nella quale Roger avrà quaranta primavere sulle spalle, possa essere l’ultimo atto. Alle Olimpiadi di Tokyo i suoi match di chiusura? Lo scopriremo. Indubbiamente, lo svizzero deve fare i conti con un fisico che inizia a far sentire gli inevitabili acciacchi del tempo. Il 20 volte vincitore di Slam, per il suo modo di giocare, sembra aver fatto un patto con il diavolo, di cui secondo alcuni il tennis è “creazione”. La realtà però è che in una specialità dove l’atletismo è sempre più importante, la classe infinita non è sufficiente. Magari, il fuoriclasse nativo di Basilea saprà stupirci ancora…

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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