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Ciclismo
Ciclismo, Alberto Bettiol: “Il Fiandre ti cambia la vita. Non mi aspettavo certe critiche da parte di Evenepoel”
Il vincitore del Giro delle Fiandre 2019, Alberto Bettiol, si è confessato ai microfoni della trasmissione podcast #SpazioTalk, di Spazio Ciclismo, raccontando la sua quarantena, di com’è cambiata la sua vita dopo la vittoria nella Classica dei Muri, e di quello che ne sarà di questo 2020 da resettare e riprogrammare. Il ventiseienne toscano della EF Pro Cycling si è anche lasciato andare ad una piccola confessione sulle critiche e i complimenti ricevuti dopo la conquista del Fiandre, e di questa sua carriera in continuo crescendo.
Per quanto riguarda il programma gare, ha affermato che finora sono state citate, con molta cautela, la Strade Bianche, la Milano-Sanremo, Plouay, la possibilità di correre l’Europeo, e poi le Classiche, ma da sua stessa ammissione, contando anche l’incertezza di alcune date, ha dichiarato: “Nel prossimo mese vedrò di definire meglio il tutto – lasciando anche uno spiraglio alla Corsa Rosa – Nel programma iniziale avevo il Giro d’Italia. Si parla già di ottobre ma siamo ancora a giugno, non si può ancora delineare. Ora potrei dire di tutto, ma non sarebbe una cosa realistica”.
Parlando nuovamente del Fiandre, dal 7 aprile 2019, la vita del giovane di Poggibonsi è totalmente cambiata: “Il Fiandre ti toglie questa bolla invisibile quando corri e puoi anche permetterti di sbagliare una gara o arrivarci in maniera non ottimale. Ti toglie anche una parte del tuo carattere, perché la tua vita è cambiata. Non puoi essere lo stesso di prima”. Inoltre, ha parlato del suo rapporto con Vincenzo Nibali, con cui condivide gli allenamenti in Ticino, dove entrambi risiedono, e dei consigli datigli dallo Squalo: “Dice che se ho vinto soltanto due gare, qualcosa in corsa deve essere successo. Mi dice di essere più cattivo”.
Ma se da una parte sono arrivati i complimenti di un grande campione e veterano come Nibali, dall’altra il giovane e promettente Remco Evenepoel, dopo la vittoria di Bettiol al Fiandre, si è lasciato andare a critiche non proprio carine nei suoi confronti: “L’unica cosa che mi ha dato un po’ fastidio, sia per l’età sia perché mi sembrava fuori luogo, è stato quando Evenepoel ha detto che l’anno dopo non mi avrebbero lasciato scattare – ha affermato Alberto – Una critica di quel genere da un ragazzino che ha un futuro luminosissimo, perché tutti siamo d’accordo e io sono il primo ad inchinarsi davanti a cotanta classe, non me l’aspettavo”.
In conclusione ha rivolto uno sguardo verso il futuro, le sfide che lo attendono, e la voglia di crescere giorno dopo giorno: “La sfida più grande saranno una Liegi o Il Lombardia, che sono gare molto più al limite per me. Soprattutto la Doyenne è una gara in cui le salite sono più lunghe e io non sono uno scalatore puro. Non ho ancora 27 anni, ho tempo per fare tutto e mi sento ancora in crescita e non arrivato fisicamente. Non voglio pormi nessun obiettivo”.
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lisa.guadagnini@oasport.it
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Foto: Pier Colombo