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Ciclismo, pubblicato il protocollo UCI per la ripresa delle corse: screening costante dei corridori e creazione di “squadre bolla”

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L’UCI ha appena pubblicato il protocollo sanitario per la ripresa delle corse. Un nuovo passo, dunque, in vista della ripartenza della stagione di ciclismo su strada, prevista per il mese di agosto. L’obiettivo del documento è naturalmente quello di ridurre al minimo i rischi del contagio, ipotesi che renderebbe molto difficoltosa la prosecuzione delle gare: per questo il protocollo è stato studiato con attenzione e si concentra sia sui preparativi, sia sulla corsa stessa e sia su quanto accade al termine.

Il primo punto da sottolineare è l’obbligo per ogni team di creare una “squadra bolla”, ossia un nucleo ristretto di corridori, staff e medici che non può subire variazioni durante la corsa. Intorno alla “squadra bolla” ruoterà una “squadra plotone”, che chiaramente dovrà sottostare a tutte le misure stabilite. La situazione pandemica sarà monitorata costantemente e, in base al numero di casi dichiarati ogni settimana ogni 100.000 abitanti, verrà indicato il livello di rischio: moderato con un numero da 20 a 50 nuovi positivi, basso per un numero inferiore a 20, molto basso se non se ne sono verificati per 3 o 4 settimane.

Prima delle corse, i membri di ogni squadra saranno sottoposti a uno screening continuo per assicurarsi che non ci siano positivi all’interno della carovana. I corridori dovranno, inoltre, compilare un questionario in cui indicare se hanno manifestato sintomi e ogni team si dovrà occupare di verificare l’eventuale presenza di qualche malato asintomatico all’interno del proprio staff. Le misure di distanziamento verranno rispettate sia tra “squadra bolla” e resto del plotone, sia con i media e il pubblico presente. Nel caso in cui un corridore o un membro dello staff dovesse risultare positivo durante una corsa, il medico del team dovrà darne comunicazione repentina affinché il contagiato venga condotto al centro più vicino specializzato per curare la malattia. Saranno ovviamente applicate misure di quarantena per tutti i casi sospetti e per chi ha avuto contatti ravvicinati con l’infetto.

Per quanto concerne la premiazione, essa sarà una responsabilità dell’organizzazione, ma dovrà prevedere obbligatoriamente l’impiego della mascherina per l’atleta premiato, oltre al distanziamento di almeno un metro e mezzo tra tutte le persone sul podio; le medaglie, invece, saranno prese e indossate direttamente dagli atleti.

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antonio.lucia@oasport.it

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Foto: LaPresse

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