Formula 1
F1, Willi Weber su Michael Schumacher: “Il ritorno con la Mercedes è stata la cosa più stupida che potesse fare”
Willi Weber, ex manager di Michael Schumacher, ha recentemente parlato della scelta del sette volte campione del mondo di tornare in Formula 1 con la Mercedes dopo aver compiuto 40 anni, spiegando di aver tentato in tutti i modi di dissuadere il fuoriclasse tedesco. Il settantottenne manager teutonico ha raccontato il retroscena al magazine Motorsport Total.
“Con il senno di poi, si può dire che tornare in Formula 1 sia stata la cosa più stupida che potesse fare. Mi raccontava di quanto si annoiava, sostenendo di voler tornare a gareggiare. Allora io gli dicevo: ‘Michael, sei davvero sicuro di volerlo fare? Hai tutto da perdere. Tu hai già vinto tutto, sei il più grande pilota del mondo e ti sei issato sul piedistallo più alto che possa esistere. Ora, però, puoi solo scendere’. Lui, però, non mi ha voluto ascoltare” ha spiegato Weber.
Il manager allora ha svelato di aver proposto una soluzione di compromesso al suo assistito: “Dopo tutti gli anni passati in Formula 1, ero stanco di fare e disfare valigie, di subire il jet-lag, di fare viaggi di 24 ore. Sarebbe stato troppo per me. Allora gli proposi di effettuare un ritorno part-time. L’idea era quella di gareggiare esclusivamente in Europa, evitando trasferte intercontinentali. Lui ci pensò, però poi tornò da me e mi disse: ‘Willi, ci ho pensato. Vorrà dire che farò tutto da solo’. Allora replicai: ‘Michael stai commettendo un grandissimo errore, lo sai anche tu’. Ma non volle sentire ragioni: ‘No, no, è quello che devo fare. Se tu non ci sarai, allora andrò avanti da solo’ ,mi rispose”.
Effettivamente Willi Weber ebbe ragione, poiché il ritorno di Michael Schumacher con la Mercedes si rivelò un fiasco. Al di là della competitività della vettura, non certo paragonabile a quella odierna, nelle tre stagioni tra il 2010 e il 2012 il fuoriclasse di Kerpen venne costantemente sovrastato dal compagno di squadra Nico Rosberg, di sedici anni più giovane. Il bilancio del triennio di convivenza parla di 324 punti per Rosberg e di per 197 Schumacher, con il figlio di Keke a ottenere l’unica vittoria, nonché cinque dei sei podi del team in quel periodo.
Con il senno di poi, la conseguenza peggiore per Weber è stata rappresentata dal taglio dei ponti con la famiglia Schumacher. “Gli ho augurato il meglio, ma dentro di me stavo male. Dovermi separare da Michael, dopo tutto quanto fatto assieme, è stato molto doloroso. Poi gli è capitato l’incidente e, vista la situazione attuale, mi dispiace tantissimo non sapere quali siano le sue reali condizioni di salute. C’è ancora gente che mi riconosce e mi chiede come sta, ma io non posso rispondere”.
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paone_francesco[at]yahoo.it
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Foto: La Presse