Formula 1
F1, Mondiale 2020: Ferrari, Mercedes e Red Bull a confronto. Punti deboli e di forza
Il conto alla rovescia sta per terminare e il Mondiale 2020 di F1 è pronto a partire. Dopo la “falsa partenza” a Melbourne (Austrialia), l’appuntamento è per il weekend del 3-5 luglio sul tracciato del Red Bull Ring (Austria), dove piloti e squadre si confronteranno. Quali saranno gli equilibri in pista? Una domanda a cui non è semplice dare una risposta, visto che l’unico riferimento sono stati i test a Barcellona e notoriamente nel corso di quelle prove si mostra il meno possibile o, quantomeno, alcuni aspetti importanti della propria macchina sono ben nascosti.
Cercando quindi di interpretare quanto è avvenuto in Spagna tra Ferrari, Mercedes e Red Bull, vi forniamo un quadro schematico dei punti deboli e di forza delle tre scuderie top del Circus.
FERRARI
PUNTI DI FORZA – La SF1000 è stata progettata per garantire un rendimento in percorrenza di curva migliore e dai dati che i tecnici hanno analizzato nel corso dei test è emerso questo aspetto. Un fattore importante, soprattutto, quando si inizierà a fare sul serio, nella gestione del passo gara, tallone d’Achille della monoposto del 2019. L’affidabilità anche pare aver dato risposte confortanti e, in una stagione serrata come questa, sarà fondamentale.
PUNTI DEBOLI – La Ferrari, prendendo sempre come riferimento le prove in Catalogna, non ha fatto vedere grandi velocità di punta, probabilmente anche un po’ per scelta, se si considera ad esempio che un’altra monoposto (Alfa Romeo) equipaggiata con lo stesso motore abbia ottenuto riscontri notevoli. L’aspetto critico è stato il sottosterzo in ingresso di curva. Una problematica di non poco conto che può incidere molto sullo sfruttamento degli pneumatici e sul degrado degli stessi.
MERCEDES
PUNTI DI FORZA – Gli aspetti positivi della W11 sono molti, forse anche troppi guardandola in chiave ferrarista…La Mercedes è passata alla configurazione a basso coefficiente di carico, quella studiata dalla Ferrari l’anno scorso. Il vantaggio chiaro è quello di aumentare le velocità di punta sui rettilinei proprio per la minor resistenza all’avanzamento. Insieme alla configurazione aerodinamica leggera, James Allison ha voluto abbinare il DAS che consente al pilota di modificare la convergenza delle ruote anteriori e quindi di aumentare le temperature delle gomme sull’avantreno. Si ottiene una macchina con tanto grip meccanico grazie al sistema citato, senza però rinunciare alle alte velocità sui rettilinei proprio per la conformazione aerodinamica a basso coefficiente di carico.
PUNTI DEBOLI – L’affidabilità senza ombra di dubbio. I ripetuti cedimenti registrati nell’impianto di lubrificazione durante i test invernali non sono trascurabili e indubbiamente a Brackley ne sono consapevoli. Tuttavia, è ragionevole pensare che abbiano già preso delle contromisure, conoscendo la capacità di reazione della scuderia campione del mondo.
RED BULL
PUNTI DI FORZA – Una vettura equilibrata la RB16, a detta del Team Principal Christian Horner la migliore dell’era ibrida progettata a Milton Keynes. Monoposto molto rastremata al retrotreno, configurazione del telaio con radiatori avanzati per spostare in avanti il baricentro, le masse e caricare di più l’anteriore per far funzionare al massimo in termini di direzionalità e precisione di sterzo l’avantreno. In sostanza, il team anglo-austriaco vuol lanciare il guanto di sfida, forte anche di un’ottima costanza con benzina a bordo dimostrata nel corso dei test in Spagna.
PUNTI DEBOLI – La potenza del motore Honda è ancora il vero aspetto su cui bisogna lavorare. Indubbiamente, i tecnici giapponesi hanno compiuto dei passi avanti, favoriti anche dal fatto di essersi confrontati con un approccio di lavoro diverso, ovvero quello di Red Bull. Vero è che quel deficit rimane, verosimilmente, rispetto ai propulsori Mercedes e Ferrari e questo potrebbe svantaggiare la vettura anglo-austriaca su tracciati a basso carico.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse