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F1, Racing Point meno sfavillante del previsto in qualifica. Ma il passo in avanti dal 2019 resta enorme

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Bisogna essere onesti, ci si aspettava un po’ di più dalla Racing Point nelle qualifiche del GP d’Austria, primo round del Mondiale 2020. Il messicano Sergio Perez e il canadese Lance Stroll si sono classificati, rispettivamente, in sesta e nona posizione e non hanno incantato come si pensava.

La RP20, infatti, nel corso delle prove libere aveva impressionato per la velocità espressa e la grandissima somiglianza con la Mercedes 2019 lasciava presagire riscontri migliori. Tuttavia le due monoposto rosa potrebbero giocare un brutto scherzo per le posizioni nella top-5, specie alla Ferrari così tanto in difficoltà in questo esordio mondiale.

La vettura britannica, facendo un confronto con i tempi dell’anno passato, è quella che ha guadagnato maggiormente in termini di tempo sul giro (circa nove decimi). Un risultato che parla chiaro su un progetto che, “ispirato” a quanto già visto altrove, ha saputo trarne grande beneficio e in vista della corsa di domani le due “W10 Pink” potrebbero essere le mine vaganti dei 71 giri in programma. Il passo gara messo in mostra nel corso delle libere è stato notevole. Soprattutto Perez, tra i migliori piloti nella gestione degli pneumatici, ha fatto vedere una serie di giri sull’1’08” basso molto convincente.

Dati notevoli da annotare e considerare in prospettiva, considerando però come e quanto le temperature potranno mutare gli equilibri. Il punto di domanda nei confronti della Racing Point, ma anche di altre squadre, sarà l’affidabilità. Sarà da verificare, infatti, fino a dove certi team si saranno spinti per massimizzare la loro prestazione, andando a incidere negativamente sulla consistenza della macchina. Domani avremo delle risposte…

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giandomenico.tiseo@oasport.it

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Foto: LaPresse

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