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F1, quali sono i nuovi aggiornamenti della Ferrari: fondo e ala anteriore, novità e benefici

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Dopo un fine settimana di esordio davvero da incubo, quantomeno a livello di prestazioni, la Ferrari ha deciso che un weekend simile non dovrà ripetersi mai più. La scuderia di Maranello ha infatti scelto di fare quadrato nei giorni scorsi, analizzare i (numerosi) problemi della nuova SF1000 per cercare di correre ai ripari nel più breve tempo possibile. I ritmi di lavoro sono stati letteralmente serrati. Anzi, quasi da record si potrebbe dire. Il team emiliano, infatti, ha anticipato alcune novità che dovevano essere portate nel prossimo appuntamento in Ungheria, per cercare di ricucire un gap nei confronti dei top team che appariva quanto mai allarmante.

Provando a fare qualche cifra. Il passo indietro a livello di tempo in qualifica valicava i nove decimi (Charles Leclerc è passato in 12 mesi da una comoda pole position al settimo tempo con l’acqua alla gola) la differenza sul passo gara nei confronti delle Mercedes si attestava sui 1.0-1.2 secondi al giro e, per concludere, il calo a livello di velocità di punta superava i 10 kmh medi sui rettilinei del circuito della Stiria. In poche parole ci troviamo di fronte ad un progetto da rifare quasi da capo a piedi. Con il fatto che i pezzi delle monoposto sono stati congelati già la scorsa settimana, la rivoluzione tecnica non è più possibile. La Ferrari, quindi, deve muoversi con nuove idee e pezzi volta per volta, andando a tentativi.

Così è stato oggi nel corso del venerdì dedicato alle prime due sessioni di prove libere del Gran Premio della Stiria 2020 di Formula Uno. Sulle macchine di Charles Leclerc e Sebastian Vettel per esempio si sono viste diverse novità importanti. Sia ben chiaro, non si tratta di particolari tecnici che miglioreranno la situazione in maniera drastica o clamorosa, ma un paio di decimi potrebbero essere limati. Andiamo a scoprire, quindi, dove il team di Maranello è andato ad intervenire sulla SF1000.

Incominciamo dall’ala anteriore. I tecnici emiliani hanno rivisto i dettagli sia a livello esterno, sia a livello superiore, del “piatto” dell’ala anteriore. Una maggiore definizione per cercare di migliorare in fatto di scorrevolezza e velocità di punta, un piccolo dettaglio che non provocherà clamorose rivoluzioni, a differenza di quel che potrebbe fare il fondo piatto. Da questo punto di vista a Maranello hanno cercato di imitare il concetto di quello della Mercedes. Sulla monoposto con il Cavallino Rampante sono comparsi davanti alle ruote posteriori ben nove soffiaggi, pensati per creare una sorta di vortice a livello di flusso d’aria, con una conformazione più ampia rispetto al precedente.

Questa soluzione conferma come la Ferrari abbia cercato di incrementare la portata d’aria sotto al fondo per aumentare il carico aerodinamico e, contemporaneamente, rendendo possibile scaricare le ali per ottenere una migliore velocità di punta. In questo modo si potrebbe andare a ridurre il cosiddetto “Drag”, come effettivamente si è visto, con un incremento di circa 5-7 kmh di velocità rispetto alla scorsa settimana.

Il gap di potenza della Power Unit 2020 rispetto a quella del 2019 sta facendo, però, tutta la differenza del mondo e rappresenta il vero fulcro di tutti i problemi della macchina tinta di roso, andando a incidere su aerodinamica e resistenza dell’aria. Con un motore meno potente, infatti, un maggiore carico va a aumentare la resistenza dell’aria, in una sorta di cortocircuito. Non solo, nel corso delle sue sessioni odierne, Charles Leclerc e Sebastian Vettel hanno provato soluzioni di ammortizzatori e barre anti-torsione rivedute, per rendere più “morbido” l’assetto e ottenere maggiore trazione in accelerazione. La Ferrari, quindi, ci prova. La distanza da ridurre è enorme, ma qualche passo in avanti si è visto. Sarà sufficiente per migliorare la situazione della SF1000?

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alessandro.passanti@oasport.it

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Foto: Lapresse

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