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Rugby, Monty Ioane verso la naturalizzazione! Un super trequarti per l’Italia da novembre!

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L’attesa è (quasi) finita per Monty Ioane e per i tifosi azzurri che, al di là delle polemiche sugli equiparati, sognano di vederlo sfrecciare al largo, arma decisiva per cancellare l’atavico problema delle poche mete marcate dall’Italia. Australiano, di famiglia samoana, Ioane a novembre sarà eleggibile per vestire la maglia azzurra e in questi giorni era a Parma, invitato da Franco Smith al raduno azzurro.

179 centimetri per 95 chilogrammi, Ioane è un’ala veloce, potente, ma che ha anche ottime qualità tecniche. Qualità e potenza che gli appassionati si sono potuti gustare negli ultimi tre anni a Treviso, dove il giocatore ha dato spettacolo e ha aiutato a far fare il salto di qualità ai biancoverdi. E dopo tre anni (è arrivato in Italia nel novembre 2017) Monty potrà vestire la maglia azzurra come equiparato.

“E’ sempre stato il mio sogno rappresentare una nazione. Il mio cuore e la mente sono davvero pronti: a tempo debito, se ci sarà l’occasione, sarò pronto a cogliere l’opportunitàha dichiarato Ioane al Gazzettino Veneto –. Non penso di poter venir schierato fino a novembre. ma sin da quando ero giovano mi sono immaginato in una nazionale in tornei di livello mondiale. Per ottenerlo ho lavorato sodo sin da quando ho cominciato nelle giovanili: ora si sta finalmente realizzando, e sono grato per essere un componente del gruppo”.

Sì, perché l’emergenza Covid-19 ha ribaltato i calendari internazionali e l’Italia, molto probabilmente, sarà in campo a metà/fine ottobre per concludere il Sei Nazioni 2020, o per iniziare il nuovo torneo che potrebbe disputarsi tra ottobre e febbraio. Ma da novembre, scattati i tre anni di residenza in Italia, Monty Ioane potrà essere l’arma vincente per Franco Smith.

“Mi sono sempre allenato duramente, e quest’ultimo periodo è stato ancora più duro, ma se e quando avrò l’opportunità giocherò al mio meglio, e metterò a disposizione dei compagni tutte le mie abilità, sia in attacco che in difesa” continua Ioane, che poi affronta il tema di come rendere un’ala veramente pericolosa palla in mano “Penso che la questione sia il modo di allargare palla, dev’esserci spazio, altrimenti se ci si limita a portar palla all’ala si diventa prevedibili, e l’attacco diventa leggibile per la difesa”.

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duccio.fumero@oasport.it

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Foto: Ettore Griffoni – LPS

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