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Kitesurf, la nuova frontiera della vela

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Velocità, adrenalina e spettacolo. Questo è il kitesurf racing, scelto dall’ISAF come nuova disciplina olimpica. Una sport che regala emozioni anche con 5-6 nodi di vento, che piace ai giovani e che presenta dei costi limitati. I numeri parlano chiaro: il kite è lo sport con l’incremento percentuale di praticanti più alto al mondo, oltre 10 mila in Italia tra appassionati e professionisti. Salvo sorprese, fra 4 anni, le spiagge di Rio de Janeiro saranno invase da tavole, pinne, cavi e aquiloni.

Un primo assaggio di tutto ciò lo si è potuto vedere questi giorni a Cagliari nelle acque del Poetto. Kitersurfisti provenienti da tutto il mondo e di ogni età (dall’americano Ken Winner, classe 55′ al sudafricano Oscar Armstrong classe 97′) si sono dati battaglia per la conquista del titolo mondiale.

Tra di loro c’erano anche tanti windsurfisti, che vista l’esclusione dell’RS:X dal panorama a cinque cerchi, hanno deciso di buttarsi in questa nuova avventura. Ha gareggiato in Sardegna Laura Linares, che ha detto la sua ai microfoni di sailrev.com: “Sono qui per conoscere questo mondo e iniziare a capire se ci saranno i presupposti per continuare su questa strada”. Sull’esclusione del windsurf afferma: “Si sarebbero potute escludere altre classi come la Finn, che è una copia più grande del Laser”.

Personalmente ritengo che accorpare il kite e il windsurf in un’unica area sia stato un errore; il kite doveva essere valutato come disciplina emergente in chiave olimpica e confrontarsi con tutte le discipline veliche, non solo con il windsurf. Inoltre sarà importante seguire in questi quattro anni la crescita di questo sport ancora in piena evoluzione, per capire se l’ingresso alle Olimpiadi non sia stato troppo veloce.

francesco.drago@olimpiazzurra.com

 

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