MotoGP
MotoGP, come sta Andrea Dovizioso? Condizioni in miglioramento, ma a Jerez non sarà al 100%
Sono trascorsi 17 giorni dall’incidente di Andrea Dovizioso avvenuto a Faenza (sul circuito di Monte Coralli) nel corso del Campionato Regionale Emilia-Romagna di motocross, in cui il forlivese è caduto rovinosamente fratturandosi la clavicola sinistra. Il centauro della Ducati si era subito operato a Modena (la sera di domenica 28 giugno) per poter accorciare il più possibile i tempi di recupero in vista della tappa inaugurale stagionale del Mondiale MotoGP 2020, in programma da venerdì 17 a domenica 19 luglio a Jerez de la Frontera, in Spagna.
Il Dovi infatti non ha perso tempo ed è tornato in palestra ad allenarsi 48 ore dopo l’intervento chirurgico, per non perdere nulla dal punto di vista del tono muscolare e della resistenza organica. Nelle ultime due settimane è sicuramente progressivamente migliorata anche la mobilità della spalla sinistra, che però difficilmente sarà ottimale in occasione del primo weekend di gara a Jerez. Il vice-campione del mondo in carica non si presenterà infatti presumibilmente in Andalusia nelle migliori condizioni fisiche possibili a causa di una mobilità non perfetta o di dolore più o meno forte durante la guida.
In ogni caso questo lo scopriremo solamente in pista a partire dalle prove libere del venerdì, in cui Dovizioso testerà la sua condizione in sella alla Desmosedici GP20. Inoltre, il circuito intitolato ad Angel Nieto è molto tortuoso ed impegnativo dal punto di vista della guida (specialmente sulla lunga distanza del Gran Premio) considerando l’assenza di lunghi rettilinei in cui poter “rilassarsi”. Non è indubbiamente una pista ideale per chi è reduce da una frattura alla clavicola, ma il romagnolo classe 1986 farà di tutto per essere fin da subito competitivo e per non perdere troppi punti in ottica iridata.
[sc name=”banner-article”]
erik.nicolaysen@oasport.it
Clicca qui per seguire OA Sport su Instagram
Clicca qui per mettere “Mi piace” alla nostra pagina Facebook
Clicca qui per iscriverti al nostro gruppo
Clicca qui per seguirci su Twitter
Foto: Lapresse