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F1, i promossi e bocciati del GP d’Ungheria: Hamilton e Mercedes fanno paura, Ferrari e Alfa Romeo proprio non vanno

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Il Gran Premio di Ungheria 2020 di Formula Uno ha emesso verdetti interessanti e pesanti. Sul lato buono della lavagna, quello dei promossi, tanto colore argento, senza dimenticare Max Verstappen, mentre sul lato dei bocciati la Ferrari la fa da padrona, con Alfa Romeo e Lando Norris a fare compagnia. Andiamo, quindi, a scoprire chi si è meritato un applauso e chi una tirata d’orecchie, dopo la gara dell’Hungaroring. 

I PROMOSSI

Lewis Hamilton: Impressionante. Raggiunge la vittoria numero 86 in carriera, si lancia verso il settimo titolo iridato, e lo fa nella maniera più clamorosa possibile. Ha tra le mani un missile, non una vettura, e lui la spinge laddove nessuno può osare. Chiude con una facilità irrisoria, permettendosi anche il cambio gomme finale per il record sul giro in gara. Non sbaglia nulla, dalle qualifiche alla partenza sul bagnato. Imboccata curva 1 è sparito e non c’è stata storia.

Max Verstappen: il primo degli “altri”. Nonostante l’erroraccio compiuto nel corso del giro di formazionem che poteva davvero non metterlo in condizioni di partecipare, si rifà da campione in gara. Da quel momento, tuttavia, fa il massimo e strappa un secondo posto di platino. Contro una Mercedes simile si lotterà per il terzo posto assoluto.

Lance Stroll: parte terzo e conclude quarto, un grande risultato nonostante le difficoltà del bagnato iniziale. Il pilota canadese voleva mettere a segno punti pesanti come aveva annunciato sabato e ci riesce ampiamente. Rifila una paga notevole al suo compagno di scuderia che, solitamente, in gara non è secondo a nessuno, e questo non può che esaltarlo ulteriormente.

Mercedes: extraterrestri. Dopo 6 anni di dominio assoluto si presentano al via del 2020 con una W11 che rischia di diventare una delle migliore vetture di sempre. Semplicemente perfetta e senza difetti. Impeccabile sempre e comunque e con il DAS a fare la differenza nei momenti clou scaldando le gomme più in fretta degli altri. Gli altri annaspano, loro schizzano due binari invisibili. Invisibili, proprio come le chance che i titoli numero sette non finiscano ancora una volta a Brackley. Cannibali e strapotenti.

I BOCCIATI

Sebastian Vettel e Charles Leclerc: Il tedesco chiude al sesto posto e perde anche il duello finale con Alexander Albon, il monegasco invece finisce addirittura undicesimo e fuori dalla zona punti. Entrambi doppiati ed inermi con una SF1000 che proprio non va. Mai. Non va col caldo o col freddo, non va sull’asciutto e sul bagnato e non va soprattutto quando ci sarebbe da spingere. La monoposto con il Cavallino Rampante non riesce a superare i rivali nemmeno con il DRS aperto. Una prestazione, l’ennesima, davvero penosa.

La Ferrari: tutto è in alto mare e la scuderia sta affondando sotto ogni punto di vista. I piloti fanno letteralmente quello che possono. In gara le strategie, poi, hanno come sempre acuito i problemi. Leclerc ha perso una vita per colpa delle gomme soft che non andavano e, dopo pochi giri, sono state devastate dal graining, mentre il 4 volte iridato faceva il massimo delle sue forze. Gli assetti erano totalmente sbagliati, con il monegasco che nel finale ha dovuto tirare i remi in barca per provare a rimanere nel tracciato. Siamo davanti ad uno degli anni più neri della storia recente della scuderia emiliana.

Alfa Romeo: Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi chiudono sedicesimo e diciassettesimo davanti alle sole Williams. Ancora una gara nella quale la vettura con il “Biscione” si è dimostrata debole e mai della partita. L’abbrivio iniziale di due anni fa è scomparso e ora sembra davvero che il team italo-svizzero sia una semplice comparsa del Mondiale.

Lando Norris: dopo due gare iniziali davvero brillanti, ieri l’inglese ha marcato visita. Solamente tredicesimo al traguardo. Lo si vede solo nel corpo a corpo con Leclerc.

 

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Foto: Lapresse

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