F1, Sebastian Vettel meglio di Charles Leclerc in due gare su tre

Il tedesco Sebastian Vettel precede il monegasco Charles Leclerc sul traguardo del GP d’Ungheria, terzo round del Mondiale di F1 2020. All’Hungaroring abbiamo assistito ad una deludente prova delle Rosse che hanno pagato un gap di un giro dall’inglese Lewis Hamilton (Mercedes), vincitore per l’ottava volta in carriera dell’evento.

Nell’impianto magiaro, a pochi chilometri da Budapest, era atteso un riscatto da parte delle due auto di Maranello dopo le vicende accadute in occasione della prima edizione del GP di Stiria. Il secondo round del campionato ha visto infatti le due monoposto eliminarsi a vicenda nel primo giro. Ricordiamo il rischioso attacco di Charles Leclerc ai danni del compagno di box alla terza staccata. Il ritiro delle due Ferrari era pronto ad essere dimenticato in Ungheria, pista che, stando alle parole dei tecnici di Maranello, sembrava più favorevole rispetto al Red Bull Ring. La qualifica ha portato alle due Rosse la terza fila dello schieramento, un’illusione durata poco. Vettel ha completato al sesto posto l’appuntamento di Budapest, mentre Leclerc non è andato oltre l’undicesima piazza.

Dopo le prime tre corse consecutive la massima formula si prepara per la prima pausa del campionato. In casa Ferrari, Vettel ha preceduto per due volte il compagno di box. Charles, grazie al secondo posto ottenuto nel GP d’Austria, ha iniziato la stagione meglio del teutonico, in difficoltà nell’opening round in seguito ad un contatto con Carlos Sainz (McLaren). Dopo il podio di Leclerc, il quattro volte campione del mondo ha ‘vinto’ lo scontro diretto con il monegasco in occasione dei due seguenti Gran Premi.

Il week-end appena concluso ha visto il teutonico più veloce del monegasco sin dalle prime libere, un risultato che si è riproposto fino alla gara di domenica. L’auto non permette grandi prestazioni ed indubbiamente c’è da lavorare per raccogliere il maggior numero di punti possibili in vista del doppio round di Silverstone, un tracciato che sulla carta dovrebbe vedere in crisi le due monoposto italiane.

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Foto: LaPresse