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MotoGP, tripletta Yamaha: non succedeva dal 2014! L’ultimo precedente in Australia

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Il Gran Premio di Andalucia 2020 si è concluso con un podio interamente monopolizzato dalla Yamaha. Alla luce di quanto visto ieri in qualifica il risultato poteva anche essere previsto, poiché Fabio Quartararo e Maverick Viñales erano indubbiamente i principali candidati alla prima e alla seconda posizione, mentre Valentino Rossi e Franco Morbidelli rappresentavano seri pretendenti al podio. Alfine lo sweep si è concretizzato, sicuramente favorito dall’assenza di Marc Marquez e dalla rottura del motore di Francesco Bagnaia, però poco importa come il risultato è arrivato, ciò che passa agli annali è la tripletta.

In effetti l’infortunio di Marquez ha dato una grande mano alla Casa di Iwata, eliminando dalla contesa già in partenza la punta di diamante della Honda. Inoltre la Ducati di “Pecco” avrebbe verosimilmente concluso agevolmente al secondo posto, ma una delle prime regole del motor sport è “if you want to win races, first you have to finish races”. Quindi tripletta legittima e più che meritata, perché la M1 è stata indiscutibilmente la moto più competitiva sul tracciato di Jerez de la Frontera e potrebbe esserlo per tutta la stagione 2020.

Si tratta di un risultato che certifica la bontà del lavoro svolto dalla Casa dei tre diapason, che sembra aver ripreso il ruolo di potenza egemone della MotoGP dopo tanti anni di sofferenza e di inseguimento nei confronti della Honda e talvolta anche della Ducati. Ebbene, a Iwata si può concretamente accarezzare il sogno di tornare a vincere il Mondiale per la prima volta dal 2015, quando la lotta per l’Iride fu una questione di famiglia (come peraltro potrebbe essere in questo 2020 tra Quartararo e Viñales). Al di là del “bersaglio grosso”, il fatto eclatante della gara odierna è rappresentato dalla tripletta, un evento rarissimo, soprattutto per la Yamaha.

L’ultimo “lockout” dei tre diapason risaliva al 19 ottobre 2014, giorno del Gran Premio d’Australia. In quell’occasione si impose Valentino Rossi, che approfittò al meglio della caduta di Marc Marquez, avvenuta a metà gara, quando era al comando. Jorge Lorenzo si attestò alla piazza d’onore, mentre un sorprendente Bradley Smith concluse terzo, anche grazie a un’altra caduta, quella di Cal Crutchlow (Ducati) al penultimo giro. Sono passati cinque anni e nove mesi da allora, ma il risultato è finalmente stato replicato.

Scavando ancora più indietro nel tempo, si fa fatica a trovare altre triplette Yamaha. Se parliamo di MotoGP in senso stretto, allora quella odierna è solamente la terza in diciannove anni d’esistenza della categoria. La prima arrivò nel Gran Premio di Francia 2008. Anche in quel caso, come in Australia, i primi due furono Rossi e Lorenzo, mentre la terza posizione fu appannaggio di Colin Edwards. Va però rimarcato come, sia a Philipp Island 2014 che a Le Mans 2008, il team ufficiale avesse fatto doppietta, con un rappresentante della squadra satellite Tech3 a completare lo sweep. A Jerez de la Frontera 2020 il successo è andato a un centauro del team Petronas, con i due piloti ufficiali alle sue spalle!

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Peccato per il motore rotto da Franco Morbidelli, perché altrimenti quest’oggi si sarebbe potuto eguagliare quanto accaduto il 22 luglio 2001, quando al Sachsering arrivò addirittura un poker. Vinse infatti Max Biaggi davanti a Carlos Checa. Shinya Nakano concluse terzo, mentre Norifumi Abe si attestò in quarta piazza!

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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