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Formula 1

F1, l’incredibile autogol della Red Bull. Pit-stop non necessario: Max Verstappen getta al vento la vittoria

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Si è sostanzialmente deciso negli ultimi tre giri il risultato finale del Gran Premio di Gran Bretagna 2020, quarta prova stagionale del Mondiale di Formula Uno. In casa Red Bull avrebbero sicuramente firmato prima del via della gara (ma anche a poche tornate dal termine!) per un secondo posto di Max Verstappen, alla luce della superiorità tecnica disarmante delle Mercedes guidate da Lewis Hamilton e Valtteri Bottas sulla pista di Silverstone. Tuttavia resta indubbiamente un grande rammarico nella mente degli ingegneri del team austriaco e dello stesso pilota olandese, che avrebbe potuto addirittura vincere il Gran Premio se non si fosse fermato per la seconda volta ai box al termine del terzultimo giro.

Ripercorriamo dunque gli ultimi tre giri dal punto di vista di Red Bull per capire le motivazioni di una scelta strategica a posteriori completamente errata: “Mad Max” si trova saldamente in terza posizione nelle battute conclusive della corsa inglese, a metà strada tra le imprendibili Mercedes ed il resto della griglia, quando la W11 di Bottas rallenta improvvisamente a causa di una foratura dopo aver lamentato da tempo delle forti vibrazioni via radio nel suo abitacolo. Il 22enne nativo di Hasselt supera così il finnico della Mercedes e si invola verso un incredibile secondo posto, ma la squadra lo richiama ai box per evitare problemi di affidabilità con le gomme hard e per andare a caccia del punto bonus assegnato per il giro più veloce.

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In quel momento, con la seconda piazza ormai in ghiaccio (Leclerc era troppo lontano per scavalcarlo nonostante la sosta), poteva avere un senso la decisione di montare gomma soft e di portare a casa anche un punto-extra “gratis” senza correre rischi in un momento in cui erano tutti in difficoltà con gli pneumatici. C’è però un dettaglio molto importante che in Red Bull hanno tralasciato colpevolmente, dato che anche Hamilton aveva comunicato via radio alla squadra di sentire le stesse vibrazioni avvertite con qualche tornata d’anticipo da Bottas sull’altra Mercedes. Non era dunque così impossibile ipotizzare che un problema simile potesse capitare anche al leader del Mondiale prima dell’arrivo, come puntualmente si è verificato per l’incredulità di un Verstappen che ha sì superato un Lewis rimasto in pista su tre ruote, ma un centinaio di metri oltre il traguardo.

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erik.nicolaysen@oasport.it

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Foto: Lapresse

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