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Ciclismo
Milano-Sanremo 2020, i punti chiave del percorso e dove si può decidere la corsa. Occhio alla discesa del Poggio e a quella che porta a Imperia
La Milano-Sanremo 2020 avrà un percorso d’eccezione. Non saranno, infatti, presenti i Capi e il Turchino, erte storiche della Classicissima che da decenni, però, avevano un ruolo marginale nell’economia della grande classica che solitamente si svolge all’inizio della primavera. Al loro posto, su un tracciato che misurerà ben 299 chilometri, troveremo nuove asperità, mai viste prima, che si spera possano incidere sulla gara più di quanto non facessero le ormai anacronistiche difficoltà sopraccitate.
La prima asperità che incontreranno i corridori lungo il percorso, la quale prende di fatto il posto del Turchino, è la salita che porta a Niella Belbo, un’erta dalle pendenze assai dolci, ma lunga circa 20 chilometri, la quale rischia di rimanere nelle gambe dei corridori. Immediatamente dopo ci sarà il Colle di Nava, 4 km al 3%, preceduto, però, da una strada in costante, seppur leggera, salita per 50 chilometri. Lo scollinamento dell’ascesa sopracitata avverrà al chilometro 230 e, a seguire, i corridori si imbatteranno in una delle difficoltà più temibili di giornata: la discesa che porta a Imperia. La strada che conduce nel capoluogo di provincia ligure, infatti, è molto insidiosa e si presta ad attacchi di squadre che hanno il coraggio di rischiare.
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Arrivati ad Imperia, si entrerà in quello che è il finale classico della Milano-Sanremo. I corridori, infatti, si imbatteranno prima nella Cipressa, salita che sovente recita il ruolo di attore non protagonista nella Classicissima, e poi nel Poggio, il trampolino di lancio per chi vorrà provare ad anticipare i velocisti. L’ultima vera difficoltà di giornata, però, è la ripida discesa dell’iconica scalata ligure. Qui chi è in testa, se è abile, può costruire il margine decisivo per resistere al ritorno del gruppo.
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: Lapresse