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Milano-Sanremo 2020: sesta top5 per Peter Sagan. La maledizione continua

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Peter Sagan e la maledizione della Milano-Sanremo: una saga ormai infinita, che quest’oggi aggiunge un nuovo episodio. Anche la 111esima edizione della Classicissima non porterà infatti con sé il nome dello slovacco, che ha chiuso la gara odierna in quarta posizione, a 2” dal vincitore Wout Van Aert.

Quella del 2020 è addirittura la sesta volta (su dieci partecipazioni) che Sagan finisce nella top-5 della Milano-Sanremo, ma in nessuna di queste circostanze ha potuto alzare le braccia al cielo in segno di vittoria. Gli anni in cui si è maggiormente avvicinato all’obiettivo sono stati il 2013, in cui è stato beffato sul traguardo dal tedesco Gerald Ciolek, e il 2017, quando invece a festeggiare dinanzi ai suoi occhi è stato il polacco Michal Kwiatkowski. Per il resto, possiamo ormai dire che il corridore della Bora-Hansgrohe è ormai abbonato alla quarta posizione, raggiunta nel 2012, 2015, 2019 e 2020.

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Eppure, la Classicissima sembrerebbe essere disegnata su misura per il trentenne nato a Zilina. E a dimostrazione di ciò ci sono anche i piazzamenti, assolutamente positivi. Però a Sagan è sempre mancato quel qualcosa gli permettesse di entrare nell’albo d’oro della corsa italiana. Quest’edizione, occasionalmente disputata in estate e con un percorso rivoluzionato rispetto a quello consueto, non ha fatto eccezione: lo slovacco ha superato la selezione fatta prima dalla Cipressa e poi dal Poggio, è rimasto attaccato al treno di testa, ma non è riuscito a sfoderare quel colpo da campione che sarebbe nelle sue corde. Anche stavolta, quindi, è stato costretto ad assistere da vicino al trionfo di un avversario. La maledizione continua: chissà se prima o poi Sagan riuscirà a sfatarla.

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antonio.lucia@oasport.it

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Foto: LaPresse

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