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Ciclismo

Vincenzo Nibali e l’impresa sotto la neve (con video)

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Di solito, per parlare di “storia” è necessario che trascorra un certo arco temporale dalla vicenda in questione. Eppure, certe vicende profumano di storia sin dal loro primo momento: è questo il caso di Vincenzo Nibali alle Tre Cime di Lavaredo, uno dei momenti di sport più straordinari di questo 2013, già destinato a fare epoca.

Quella foto, in modo particolare, è già mito. Il braccio alzato sotto la neve, in uno dei Giri d’Italia più freddi di sempre, in una delle tappe più dure: un magnifico inno al ciclismo. Lo Squalo ha in pugno il Giro, potrebbe limitarsi a controllare senza esporsi ai rischi di un attacco, peraltro in così difficili condizioni atmosferiche: alle Tre Cime hanno vinto Gimondi e Merckx, Fuente ed Herrera, non può mancare la firma del siciliano, sempre più idolo dell’Italia e delle folle. Tre chilometri al traguardo, iniziano le sue progressioni: una tira l’altra, per sfiancare gli avversari, per ridurre ai minimi termini persino quei fuggitivi coraggiosi che barcollano qua e là lungo i tornanti. Se ne va Vincenzo, se ne va e più sale, più aumenta l’intensità della nevicata, più fa un passo verso il mito: le telecamere fisse lo inquadrano sfinito ma deciso ad assestare le ultime pedalate, in un tripudio di urla e di emozioni. Dietro i colombiani non possono far nulla, lo vedono ma non lo prendono: arrivano ad una ventina di secondi, con Duarte davanti a Urán e Betancur, poi quel Fabio Aru che ha le stimmate dell’erede designato. Neve sui caschi, sulle bici, a bordo strada, persino sulle sopracciglia degli atleti. Neve che è gioia, è felicità, è gloria. Vincenzo, il Giro è tuo, e anche un posto nella storia.

Qui il video del suo successo:

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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