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Nuoto, Settecolli 2020: Martina Rita Caramignoli nel club delle “second life” del nuoto. Dove può arrivare?

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Ormai dovrebbero essere abituati gli appassionati del nuoto azzurro, eppure ancora qualcuno ci casca a dare per finito questo o quel nuotatore. Sono sempre più le “second life” di atleti che promettevano bene, magari hanno ottenuto grandi risultati o hanno lasciato intravedere qualcosa di buono da giovani, hanno trascorso un periodo difficile, anonimo, problematico e poi sono sbocciati o sono tornati a fare risultato più in là nel tempo. Ci sono i casi eclatanti del “mai dire mai” in casa Italia di Piero Codia, campione europeo a 29 anni, di Elena Di Liddo, bronzo europeo e poi quarta al mondo a 26 anni, Fabio Scozzoli, tornato ai vertici mondiali a 29 anni dopo tre stagioni di oblio, Martina Carraro, tornata in auge a 25 anni dopo gli exploit in gioventù, e adesso c’è Martina Rita Caramignoli che, lasciato il centro tecnico di Ostia con una medaglia europea importante al collo, si è rigenerata proprio quando in tanti la consideravano in parabola discendente.

E’ approdata all’Aurelia, ha tentato la strada delle acque libere e poi si è rimessa al lavoro a testa bassa, con meno pressioni, con meno “paranoie”, agli ordini di Germano Proietti, e piano piano è tornata prima su livelli accettabili, passando anche dai meeting di secondo piano e poi dall’inverno scorso è tornata a macinare crono di altissima qualità, a tal punto da strappare la convocazione per gli Europei in vasca corta di Glasgow e andarsi a prendere uno splendido bronzo continentale, sul podio assieme a Simona Quadarella.

Lì è scattata la molla e, a 28 anni, Martina Rita Caramignoli è entrata nel club delle “second life” azzurre del nuoto. Si è allenata duramente anche durante il lockdown, entrando pure nella grande famiglia dei demonizzati del running, si è presentata in forma come non mai alla ripresa degli allenamenti in acqua e ha cominciato a macinare chilometri e lavoro di qualità perchè, lei sì, aveva bisogno di conferme in questo strano Settecolli dove in palio c’era poco o nulla quasi per tutti.

Martina Rita Caramignoli aveva bisogno di sapere che è sulla strada giusta, che a 29 anni si può ancora andare fortissimo e mettere in difficoltà chi ne ha dieci in meno di anni. E’ la migliore Caramignoli di sempre, meglio anche di quella che si andò a prendere un bronzo europeo a Berlino sei anni fa, è salita al terzo posto all time sia nei 1500 che negli 800 stile libero, ha demolito i personali, ha la cattiveria di chi ha qualcosa da dimostrare, ha l’esperienza dalla sua e nessuno che le chiede più di quello che può dare ogni volta che scende in acqua.

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Con questi presupposti dove si può arrivare? In Europa tanto avanti, nel mondo si vedrà perchè le rivali non mancano di certo, a partire da Quadarella che tornerà sui suoi livelli abituali e allora sarà dura da battere. Intanto andarsi a fare un’Olimpiade a 30 anni sarebbe già un risultato straordinario e se mai dovesse arrivare una finale sarebbe davvero il completamento di una storia fantastica che ha vissuto comunque due episodi appassionati al Foro Italico e altri potrà viverne perchè la “second life” può durare ancora molto.

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