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Atletica, Antonio La Torre: “Alle Olimpiadi non firmerei per quei sette finalisti di Doha”

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Lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport da Antonio La Torre: il DT dell’atletica leggera italiana ha fatto il punto della situazione alla Rosea ad un anno dalle Olimpiadi di Tokyo, affermando di aspettarsi più di sette italiani tra i primi otto, migliorando il numero raggiunto ai Mondiali di Doha.

Così La Torre: “Ci sono aspetti positivi in questi mesi strani: mi riferisco ai risultati dai campi e più in generale al messaggio dei nostri big. Penso a Tamberi, un numero uno e agli altri che stanno interpretando la stagione come se fosse normale. Chi così sta facendo, chi ha rispettato la programmazione, nella corsa ai Giochi si ritroverà avvantaggiato“.

L’obiettivo dell’atletica italiana alle Olimpiadi: “Con la consapevolezza che nemmeno la prossima sarà una stagione tradizionale, non firmerei per quei sette finalisti di Doha. Sebbene le difficoltà saranno maggiori, punto ad averne almeno un paio in più. E ci si riuscirà a patto che tutti si assumano le proprie responsabilità“.

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Alcuni nomi su cui puntare: “Tra nomi noti Fabbri può stupire. Tra gli altri cito Sottile (alto), Randazzo (lungo), Fantini (martello). E, nell’alto, Trost: la sua stagione è finita, ma tornerà grande. Ricordo poi che ai Giochi, come a Doha, al pari della sola Giamaica punteremo ad avere tutte le 5 staffette“.

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Foto: FIDAL

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