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Calcio

Top&Flop Serie A: Juve da record, Milan mai così giù. Immobile e Jorginho in forma Mondiale

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Mancano due giornate al giro di boa del campionato di Serie A, ma come d’abitudine il periodo natalizio è tempo di primi bilanci delle 17 giornate già disputate. Tra i promossi sicuramente Juventus, Roma e Fiorentina oltre alle splendide sorprese Hellas Verona e Torino, mentre il Milan guida la classifica dei bocciati con Lazio, Udinese, Catania e Bologna. Si sarebbe potuto chiedere di più da Napoli e Inter, ma il cambio d’allenatore ha portato per forza di cose falle da colmare nel girone di ritorno, magari intervenendo nel mercato di gennaio.

 

TOP

Juventus da record: 46 punti in diciassette giornate, meglio dell’Inter di Roberto Mancini che sfiorò quota 100. Dopo il ko di Firenze Antonio Conte ha strigliato la squadra – che comunque stava tenendo il passo della Roma delle dieci vittorie di fila – e sono arrivate nove gioie consecutive. All’Epifania sarà tempo di big-match ma – con un girone intero ancora da disputare – il terzo scudetto consecutivo sembra sempre più cucito sulle maglie bianconere.

Roma, Garcia ha conquistato tutti: partenza a razzo con 30 punti su 30 raccolti, l’apoteosi nel derby e il 3-0 in casa dell’Inter. Poi quattro pareggi di fila giunti in circostanze a tratti paradossali, per una squadra che ancora deve crescere di qualche gradino per potersi considerare big, e un mese di dicembre positivo con la vittoria sulla Fiorentina, il 2-2 in casa del Milan ed il poker al Catania. Rudi Garcia ha ammaliato la piazza (non facile) giallorossa, con un Totti in più ora si può continuare a sognare la Champions League. Che non sarà lo scudetto – la Juventus pare imprendibile – ma rappresenta comunque un grande risultato dopo qualche stagione di puro anonimato.

Le sorprese Hellas e Torino: 29 punti i gialloblù, che al Bentegodi vantano un fortino pressoché inespugnabile, e 25 i granata reduci da cinque partite senza sconfitte con quattro successi. Rispettivamente sesto e settimo posto, ben più dei pronostici di ogni tifoso più ottimista. Il trucco, però, esiste: il ds Sogliano in Veneto ha plasmato una squadra intelligente per il 4-3-3 di Mandorlini con mediani di sostanza, ali rapide ed una boa come Luca Toni, Giampiero Ventura è abile ad alternare il 3-5-2 ed il 4-3-3 per permettere ad Alessio Cerci di pungere senza concedere punti di riferimento.

 

FLOP

Milan, mai così male nell’era dei tre punti: i rossoneri sono tredicesimi con 19 punti, a più cinque dalla zona retrocessione. 25 gol fatti e 26 subiti, quattro vittorie in altrettanti mesi di campionato. Numeri impietosi che lasciano un solo dubbio: cosa ci fa ancora Massimiliano Allegri sulla panchina di una squadra che ha perso totalmente di mano dopo l’estate? Eppure il talento non manca: Kakà a sprazzi illumina come nel 2007, Balotelli potrebbe vincere le partite da solo ma preferisce litigare con gli arbitri e la difesa fa acqua da tutte le parti. Per giugno è pronto Clarence Seedorf, intanto per non crollare ulteriormente sono pronti gli innesti di Rami, Honda ed uno tra Parolo e Nainggolan. Basterà?

Lazio e il caos Petkovic-Lotito: che Claudio Lotito sia un cliente difficile per chiunque è ben noto, ma la situazione in casa biancoceleste ha del paradossale. Senza Klose non vi sono attaccanti che segnano, il 18enne Keita non basta per trascinare una squadra priva anche delle invenzioni di un irritante Hernanes. Ciò che preoccupa maggiormente, però, è che a pochi mesi di distanza dalla conquista della Coppa Italia l’idillio tra il pragmatico tecnico e il presidente latinista si sia rotto: l’avvio è dietro l’angolo e la questione molto probabilmente finirà in tribunale.

Catania verso la B: l’atmosfera gioiosa sotto l’Etna della scorsa primavera è terminata. A maggio si festeggiava per la stagione dei record con Maran in panchina e il Palermo in Serie B, ora lo spettro della cadetteria aleggia su Luigi De Canio che nel frattempo ha preso le redini della squadra. L’infortunio di Bergessio è un colpo troppo grosso da superare, ma nel computo la squadra gioca e gira male e tutto pare andare nel verso storto con numerosi infortuni soprattutto in difesa.

 

Ora i tre migliori giovani italiani che si sono messi in luce finora:

Jorginho (Hellas Verona): l’anima del Verona sesto in classifica. Freddo dal dischetto, guerriero in campo e dotato anche di buoni piedi per lanciare i contropiedi di Iturbe e compagni. Se mezza Europa ha gli occhi su di lui non sarà un caso.

Ciro Immobile (Torino): vuole i Mondiali, ormai è chiaro. Otto gol ed una personalità che cresce ogni partita di più, a differenza di quanto successo a Genova l’anno scorso. I granata sono settimi e l’ex Pescara segna quasi come ai tempi di Zeman: arriverà la definita consacrazione tra i grandi, magari anche in azzurro, dopo le prodezze con l’Under 21?

Domenico Berardi (Sassuolo): sette gol a 19 anni in Serie A non è roba da tutti. Il centravanti neroverde, di proprietà della Juventus, sta lottando per la difficile permanenza nella massima divisione del club emiliano. L’impresa pare complicata, ma a suon di gol Berardi vuole provarci.

 

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francesco.caligaris@olimpiazzurra.com

Twitter: @FCaligaris

Foto da: goal.com

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