Ciclismo
Pagelle Europei ciclismo 2020: Giacomo Nizzolo svolta la carriera. Van der Poel sbaglia i tempi, Van Avermaet tanto fumo
Per il terzo anno di fila l’Italia ha vinto gli Europei di ciclismo grazie ad una volata emozionante di Giacomo Nizzolo: il bi-campione nazionale si è imposto al fotofinish sul francese Arnaud Demare, idolo di casa e grande favorito della vigilia. Andiamo a scoprire le pagelle della rassegna continentale svoltasi a Plouay.
PAGELLE EUROPEI CICLISMO 2020
Giacomo Nizzolo, 10: in quattro giorni ha svoltato la carriera. Da eterno piazzato, troppo spesso sottovalutato, a vincente. Prima il titolo italiano, ora quello europeo. Ha acquisito una piena consapevolezza dei propri mezzi. Tiene bene sugli strappi, ha migliorato la punta massima di velocità in volata. A 31 anni vede dinanzi a sé altre tre o quattro stagioni per togliersi soddisfazioni importanti. Di sicuro iscrivere il proprio nome nell’albo d’oro degli Europei di ciclismo consente di varcare di diritto le porte della storia. E questo umile ragazzo brianzolo se lo meritava.
Davide Cassani, 10: il ct dell’Italia ha disegnato un vero capolavoro. Aveva assemblato una squadra camaleontica, pronta ad ogni genere di situazione tattica. Non è stato sbagliato nulla, fino alla volata lanciata egregiamente per il capitano. Ha creato un gruppo unito e granitico, che ora merita l’agognata gemma mondiale.
Arnaud Demare, 7: un argento nel ciclismo conta poco. Forse parte un pizzico in ritardo nella volata. Per larghi tratti la Francia chiude ogni tentativo di fuga, ma ciò fa sì che il capitano resti senza gregari proprio per lo sprint conclusivo. Ed è forse questa la chiave della vittoria azzurra.
Pascal Ackermann, 6,5: il percorso mosso gli indurisce le gambe, non arriva così lucido allo sprint, ma porta a casa comunque un bronzo buono per il curriculum.
Mathieu Van der Poel, 6,5: vuole spaccare il mondo, attacca a ripetizione, addirittura cinque volte in pochi chilometri. E’ braccatissimo e non riesce né a fare la differenza in solitaria né a portare via un gruppetto. In volata sembra averne addirittura per vincere, ma non trova spazio e chiude ai piedi del podio. Gestione tattica da rivere per il fenomeno olandese.
Jasper Stuyven, 6: ci prova tutto solo a 30 km dall’arrivo. Lascia tante energie in un tentativo velleitario, che rimpiangerà considerando la quinta piazza all’arrivo. Il Belgio, nel complesso, non ha brillato.
Davide Ballerini, 8: un corridore ormai fatto e finito, ha bisogno solo di una grande vittoria in una classica per decollare definitivamente. Non gli manca niente: brilla sugli strappi ed è capace di vincere anche volate di gruppo…Oggi si è sacrificato per la squadra, prima rispondendo agli attacchi di Van der Poel, poi tirando la volata a Nizzolo.
Diego Ulissi, 8: in gran forma, risponde agli allunghi degli avversari con facilità. E’ pronto per giocarsi una classica importante.
Davide Cimolai, 7,5: è il penultimo uomo del treno azzurro per lo sprint. Con una rasoiata alza la velocità a dismisura ed allunga il gruppo.
Ivan Garcia Cortina, 5: lo spagnolo era tra i più attesi, ma non è mai stato protagonista, ritrovandosi poi senza energie per la volata.
Alex Aramburu, 4: uno degli spauracchi dell’Italia, ma oggi lo spagnolo non è pervenuto. Ha subito i ritmi alti ed un percorso più complicato del previsto.
Greg Van Avermaet, 5: si fa vedere a più di 30 km dall’arrivo, ma si tratta di attacchi telefonati. La sensazione è che il belga, considerata l’età, stia sempre più diventando un corridore da più fumo che arrosto.
Matteo Trentin, 8: tenere la ruota di Van der Poel quando accelera non è da tutti, per l’azzurro invece è ormai una consuetudine, come aveva già mostrato al Mondiale 2019. Oggi ritrova quello smalto che aveva smarrito in questa ripartenza della stagione. Uno dei tanti meriti del ct Cassani: riuscire sempre a tirare fuori il meglio dai propri corridori.
Alexander Kristoff, 4: gara da comparsa, poi il ritiro. Un corridore che da tempo ha imboccato il viale del tramonto.
federico.militello@oasport.it
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Foto: Federciclismo