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Ciclismo, Europei 2020: Mathieu Van der Poel incendia la corsa, ma non trova alleati. E paga un’Olanda poco competitiva

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Mathieu van der Poel è stato l’unico corridore che ha cercato di movimentare gli odierni Campionati Europei di ciclismo su strada. Il neerlandese ha infiammato, seppur inutilmente a conti fatti, un pomeriggio che altrimenti avrebbe visto una lunga processione fino al traguardo. Il figlio e nipote d’arte ha iniziato ad attaccare quando mancavano 50 chilometri dall’arrivo. D’altronde lui non ha certamente paura di muoversi da lontano, come ha confermato pochi giorni fa al Campionato Nazionale neerlandese conquistato con un assolo di 44 chilometri, e ha una capacità di recupero nel breve di portata storica.

I tentativi di Mathieu, però, sono stati puntualmente tamponati dalla nazionale italiana. Gli azzurri hanno sempre rinunciato a collaborare con il neerlandese, preferendo un arrivo in volata, piuttosto che uno scontro frontale in superiorità numerica con il fuoriclasse orange. E vedendo come è andata non gli si può dare torto. Van der Poel non ha trovato alleati durante la gara e se da un lato questo è comprensibile per via del fatto che uno così superiore al resto della concorrenza fa troppa paura, dall’altro viene da chiedersi cosa avessero in mente alcune nazionali che avrebbero potuto collaborare con lui, ma non lo hanno fatto. Su tutte un Belgio che nonostante mille punte di qualità, da Van Avermaet a Naesen passando per Stuyven e Vanmarcke, ha preferito affidarsi allo sprint di un Jasper Philipsen che era anche caduto durante la gara.

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Ma il neerlandese non paga solo la comprensibile paura dei rivali nei suoi confronti. D’altronde, dopo l’incredibile prova di forza ai Campionati Nazionali, era preventivabile che avrebbe dovuto fare tutto da sé. Purtroppo per lui, Mathieu non ha avuto nemmeno una nazionale all’altezza, complici i forfait dei corridori di Jumbo-Visma e Sunweb. Nel finale il neerlandese si è trovato a doversi arrangiare nelle fasi di preparazione della volata e qua ha pagato un po’ anche la sua inesperienza. E’ partito troppo dietro e l’ottima rimonta negli ultimi duecento metri non è bastata.

La presenza di un Tom Dumoulin, di un Mike Teunissen, ma anche solo di quel Nils Eeckhoff che nella Bretagne Classic ha servito su un piatto d’argento al compagno Michael Matthews il trionfo, avrebbe fatto la differenza. Detto questo, oggi la vittoria non è arrivata, ma van der Poel può guardare ai prossimi mesi con fiducia. La condizione sta crescendo e nelle classiche potrà togliersi molte soddisfazioni.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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