Formula 1
F1, Ferrari: non funziona davvero niente. Macchina da rifare, ma il nuovo regolamento post-pandemia rischia di compromettere anche il 2021
“L’impero colpisce ancora”. Agli appassionati di cinema questo ricorderà il titolo di un film di una saga molto famosa, ma ben si sposa con l’attualità in F1. Lewis Hamilton e Mercedes battono ancora un colpo e lo fanno con decisione a Spa-Francorchamps (Belgio). Per il sei volte iridato si è concretizzata la quinta pole-position stagionale, portando il computo totale in carriera a 93. Una prova di forza delle Frecce Nere, certificata dalla prima fila monopolizzata grazie al secondo posto del finlandese Valtteri Bottas. Tuttavia, il buon Max Verstappen è lì pronto a giocare qualche brutto scherzo, sperando in una Red Bull più performante in gara e magari con l’aiuto di Giove Pluvio.
E la Ferrari? Disastro. Non vi sono dubbi che il Cavallino Rampante stia vivendo uno dei peggiori fine settimana della propria storia: entrambi i piloti non sono riusciti ad accedere in Q3, dopo aver faticato non poco per superare il primo taglio. La SF1000 non ha cavalli per un motore depotenziato e deve fare i conti con un eccesso di drag, dettato dall’eccessiva resistenza all’avanzamento che porta le due Rosse a perdere tantissimo. Una monoposto che fatica a portare le gomme nella giusta finestra di temperatura, denunciando chiari problemi di bilanciamento. In sostanza una macchina nata male e sviluppata peggio, come dimostrato dal 13° e dal 14° posto di oggi. La Ferrari, nelle qualifiche odierne, ha infatti dovuto cambiare quanto previsto in sede di simulazione, impostando un assetto più carico, adottando l’ala posteriore di Silverstone e montando la T-wing non prevista inizialmente. In sostanza una situazione molto confusa.
Il problema è che queste difficoltà potrebbero protrarsi anche nel 2021, per via delle norme che vanno a omologare componenti importanti della monoposto, salvo usare i cosiddetti “gettoni” che possono essere massimo due e da poter impiegare nel biennio 2020-2021. Come è previsto dal regolamento infatti nel GP d’Austria (primo appuntamento stagionale) sono stati omologati: la scocca, struttura fondo anteriore, struttura impatto posteriore, cambio, impianto frenante, cerchioni, pompa benzina, radiatori (sia olio che acqua). In buona sostanza, motore, il citato cambio e il telaio sono congelati. Dopo il GP d’Italia saranno omologati, struttura impatto inferiore, scalino del fondo, DRS (se ne possono omologare 2), sospensione anteriore, sospensione posteriore, cablaggi elettronici, componenti elettrici minori e componenti per pit-stop.
Questi componenti hanno diversi valori e se ad esempio si volesse modificare il sistema delle sospensioni anteriori o posteriori si dovrebbero sfruttare due gettoni e questa modifica sarebbe tale anche per tutto il 2021. Ecco che in vista della prossima stagione, i team sono con le mani legate, ad eccezione di un’evoluzione di motore che sarà però valida tutto l’anno e degli sviluppi aerodinamici liberi. Regole frutto della problematica Covid-19, che ha avuto dei riflessi importanti dal punto di vista economico, portando ad approvare un regolamento molto stringente sotto questo profilo.
Tuttavia, la Ferrari, considerando le grosse criticità per motore, telaio e tutto il pacchetto, si troverà in grave difficoltà per quanto detto.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse