F1, GP Toscana Ferrari 1000: perché si chiama così. Un traguardo storico per il Cavallino Rampante nell’anno più mesto

Nel fine settimana al Mugello si disputerà il Gran Premio di Toscana Ferrari 1000, una gara dal nome molto particolare. La denominazione è infatti stata inventata proprio allo scopo di celebrare uno storico traguardo che verrà raggiunto dal Cavallino Rampante nella giornata di domenica. L’appuntamento toscano non era certo stato inserito nel calendario originale della stagione 2020, ma lo stravolgimento del programma dovuto alla pandemia di Covid-19 ha creato un’occasione unica.

Si sapeva che il nono GP dell’anno sarebbe stato quello in cui la Scuderia di Maranello avrebbe raggiunto la fatidica quota dei 1000 Gran Premi di Formula Uno. Incidentalmente, cancellazioni e rinvii hanno fatto diventare Monza l’ottava tappa della stagione. Dunque la Ferrari ha colto la palla al balzo per organizzare la festa letteralmente in casa propria, in quanto il Mugello è un autodromo di proprietà del Cavallino Rampante. Liberty Media e Fia hanno acconsentito all’idea avuta dal team di Maranello e il progetto è diventato realtà. Dunque, si è deciso di celebrare adeguatamente l’avvenimento anche nel nome del Gran Premio, affiancando la dicitura “Ferrari 1000” alla Toscana.

Pertanto le Rosse raggiungeranno un’epica pietra miliare, diventando le prime vetture a presentarsi al via di 1000 gare valevoli per il Mondiale di Formula Uno. Il fatto non sorprende, considerando come la Ferrari sia l’unico team ad aver preso parte a tutte le edizioni della massima categoria automobilistica, avendo fatto il proprio esordio nel lontano 1950. Non nella prova inaugurale (il GP di Gran Bretagna), bensì nel successivo Gran Premio di Montecarlo. Da allora è rarissimo che la squadra fondata dal Drake abbia mancato un appuntamento iridato. A oggi, almeno una monoposto bardata dal Cavallino Rampante si è presentata alla partenza di 999 dei 1.026 GP andati in scena nella storia. L’ultima gara senza Ferrari al via è stata il Gran Premio di Svizzera del 1982. La Scuderia di Maranello si schierò a Digione con una sola vettura (non era ancora stato trovato un sostituto per Didier Pironi, rimasto irreparabilmente ferito alle gambe nel tremendo incidente di Hockenheim) e l’unico pilota presente, ovvero Patrick Tambay, diede forfait a causa dell’infiammazione di un nervo che gli procurava fortissimi dolori a un braccio.

Oltre a essere la scuderia più presente in assoluto, la Ferrari rimane anche la più vincente di sempre con 238 successi parziali, 15 Mondiali piloti e 16 Mondiali Costruttori. Nessun altra squadra può vantare gli stessi numeri. Per fare un paragone, si pensi che i team più vicini nelle tre graduatorie citate sono McLaren (182 vittorie, 12 Mondiali piloti) e Williams (9 Titoli costruttori).

Dunque, quanto accadrà domenica 13 settembre sarà una celebrazione in piena regola di un’istituzione della Formula Uno. Peccato che la festeggiata non attraversi un momento di grande salute, anzi. La SF1000, monoposto che nel nome celebra a sua volta la ricorrenza, non è certo la creatura meglio riuscita della gloriosa storia del Cavallino Rampante. Cionondimeno, bisognerà fare di necessità virtù. In fin dei conti, il team di Maranello ha saputo già rialzarsi più volte da profonde crisi, tornando sul tetto del mondo dopo periodi oscuri. In questo weekend si festeggerà giocoforza il passato e non certo il presente, ma la speranza di tutti i tifosi è che il futuro possa essere all’altezza della tradizione di chi ha scritto innumerevoli pagine di storia dell’automobilismo.

TOP 10 TEAM CON PIU’ PRESENZE NELLA STORIA DELLA FORMULA UNO
(AGGIORNATO DOPO IL GP D’ITALIA 2020)
999 – FERRARI
871 – MC LAREN
752 – WILLIAMS
606 – LOTUS
430 – TYRRELL
394 – BRABHAM
391 – RENAULT
373 – SAUBER
340 – MINARDI
326 – LIGIER

PRESENZE TEAM ATTUALMENTE IN FORMULA UNO
(AGGIORNATO DOPO IL GP D’ITALIA 2020)
999 – FERRARI
871 – MC LAREN
752 – WILLIAMS
391 – RENAULT
294 – RED BULL
218 – MERCEDES
139 – ALFA ROMEO
91 – HAAS
29 – RACING POINT
8 – ALPHA TAURI

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Foto: La Presse