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F1, GP Italia 2020: come può uscire la Ferrari dalle difficoltà. Mekies parla di futuro ma…

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Dopo il disastroso esito delle qualifiche odierne, il direttore sportivo della Ferrari, Laurent Mekies, ha parlato ai microfoni di Sky Sport F1. Nelle sue dichiarazioni le parole chiave sono state “futuro”, “domani” e “come uscire da questa situazione”. Insomma, un discorso che sa tanto di resa per quanto riguarda il presente, davvero molto gramo, e al tempo stesso fa intendere come, ora come ora, la Scuderia di Maranello sia completamente alla deriva.

Ormai è risaputo come la SF1000 sia un progetto mal riuscito sotto tutti i punti di vista. Il motore è asfittico e l’aerodinamica assolutamente inefficiente. Charles Leclerc afferma che il bilanciamento della vettura è buono, ma ammesso che sia vero, tutto il resto semplicemente non esiste. Dunque, come può uscire da queste difficoltà il Cavallino Rampante? Di sicuro ci sarà molto lavoro da fare, ma a questo punto l’errore più grande che potrebbe essere commesso è quello di procedere per tentativi.

Il disastro attuale non è certo figlio di un’unica problematica, ma di una serie di mancanze che si sono sommate le une alle altre, portando alla tempesta perfetta che stiamo vedendo. A Maranello bisognerà quindi effettuare una profonda analisi per capire l’origine di tutti i mali. Inutile parlare di “futuro” e “domani” se non si è in grado di risalire alla radice dell’attuale catastrofe. Qualunque cosa sia successa in Ferrari, è palese come il team sia colato a picco con una rapidità inquietante. Nel giro di due anni si è passati da lottare per il titolo mondiale a non entrare neppure in Q3. Stiamo parlando di un’involuzione tecnica talmente rapida da mettere i brividi.

Quindi bisognerà sicuramente prendere fiato, fermarsi e fare le pulci al processo che ha generato questa situazione drammatica sul piano sportivo. Però queste azioni rischiano di non essere sufficienti, poiché senza alcun punto di riferimento è difficile, per non dire impossibile, ritrovare il bandolo di una matassa che si è ingarbugliata oltre ogni logica. Indi per cui potrebbe essere salutare effettuare la vaticinata “campagna acquisti” sul fronte tecnico, in maniera tale da portare a Maranello persone che provengono da ambienti diversi e possano apportare un contributo differente, apportando l’esperienza già vissuta in altri contesti.

Serve, insomma, muoversi su due fronti. Da un lato è auspicabile agire sul piano interno, cercando di comprendere tutti i passi falsi che hanno causato il crollo prestazionale verificatosi tra il 2019 e il 2020. Dall’altro sarebbe bene agire in maniera tale da apportare nuova linfa allo staff tecnico, aggiungendo figure che provengano da fuori, allo scopo da avere un confronto con metodologie di lavoro aliene a quella ferrarista. La seconda mossa sarebbe, peraltro, propedeutica alla prima.

Ora come ora la Ferrari esprime delle prestazioni che non sono degne di un top team, perché ricoprire il ruolo di settima forza in campo, davanti solo ad Alfa Romeo, Haas e Williams, è assolutamente inaccettabile per una squadra forte del blasone e del budget del Cavallino Rampante. Dunque bisognerà effettuare giocoforza un’analisi approfondita per evitare che gli errori commessi nell’ultimo biennio si ripetano anche nel prossimo futuro. Perché, se questo dovesse avvenire, a quel punto non si potrebbe più parlare di crisi, ma si dovrebbe scomodare un termine ben più lugubre e spaventoso, ovvero “decadenza”.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: La Presse

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