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Tour de France 2020: Egan Bernal, che fatica! Si dimena con le spalle, si stacca, ma si salva. Non è al 100%

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Barcolla, ma non molla Egan Bernal sulle rampe del Peyresourde. Nella prima frazione pirenaica di questo Tour de France 2020, la Cazères-sur-Garonne-Loudenvielle, il campione uscente della Grande Boucle non è sembrato particolarmente lucido in salita, ma è riuscito, comunque, a limitare i danni nel migliore dei modi. Solo Tadej Pogacar, che ieri aveva perso 1’20” nei ventagli, infatti, è stato capace di guadagnare qualcosa sul capitano della Ineos.

Bernal, oggi, ha denotato delle lacune per quanto concerne il cambio di ritmo. Il colombiano ha dato l’idea di non possedere l’esplosività necessaria per seguire gli scatti di Pogacar, Quintana e Roglic. Tuttavia, grazie a un’abile gestione delle energie, non è mai andato alla deriva ed è sempre riuscito a tamponare gli affondi avversari salendo del suo passo.

E’ chiaro che il Bernal visto oggi ha qualcosa in meno rispetto ai suoi rivali per il successo finale e deve crescere se vuole tenere testa ai più forti, soprattutto a Roglic, il quale ha dalla sua anche la cronometro. Non vi è motivo, però, per preoccuparsi troppo ora. Il Tour è lungo e lui è un corridore che ha la capacità di uscire alla distanza. L’anno scorso la sua crescita tra la seconda e la terza settimana fu decisamente notevole.

L’importante ora, per Egan, è evitare di perdere tempo da Roglic. Missione compiuta oggi, ove i due sono arrivati al traguardo insieme. Se la seconda settimana strizza ancora l’occhio allo sloveno, data la presenza delle ascese di Pas de Peyroll e Grand Colombier, la terza, con il monumentale Col de la Loze, è il terreno di caccia ideale per il corridore del Team Ineos. E’ là che Bernal deve sfoderare la miglior versione di sé stesso se vuole ripetere il trionfo del 2019.

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luca.saugo@oasport.it

Twitter: @LucaSaugo

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Foto: Lapresse

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