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MotoGP
MotoGP, le 5 risposte che dovrà darci il GP di San Marino a Misano
Dove eravamo rimasti? Il Circus del Motomondiale torna in scena, dopo il doppio round in terra austriaca che tante emozioni ha riservato, alcune delle quali non propriamente felici. Gli incidenti tra Franco Morbidelli e il francese Johann Zarco, oppure il crash di Maverick Vinales hanno rappresentato situazioni di grande pericolo. Si torna in scena, quindi, per il sesto appuntamento stagionale sul tracciato di Misano e la situazione di classifica è particolarmente equilibrata: Fabio Quartararo sulla Yamaha Petronas comanda con 3 lunghezze di vantaggio su Andrea Dovizioso (Ducati) e 14 sull’australiano Jack Miller (Ducati Pramac). Un contesto nella quale i primi dieci piloti della classifica generale sono racchiusi in 35 punti. Un dato che fa capire quanta incertezza ci sia, probabilmente anche per via dell’assenza dello spagnolo Marc Marquez, che ormai come tutti sanno ha deciso di prendersi cura del proprio fisico (frattura al braccio destro) prima di salire in sella alla Honda.
ANDREA DOVIZIOSO SAPRA’ CONQUISTARE LA VETTA DEL CAMPIONATO?
Il “Dovi” è pronto a raccogliere la sfida del weekend di casa e le motivazioni non mancano. Il primo posto della classifica generale è a un tiro di schioppo e l’obiettivo è quello di ottenere più punti possibili. Sarà necessario, quindi, trovare la quadra e sfruttare al meglio le gomme. Di fatto per il forlivese, ma un po’ per tutti, capire il funzionamento delle mescole e mettere a punto le moto per valorizzarne il grip saranno fattori decisivi. Non è un mistero che le Michelin siano un elemento che ha destabilizzato non poco il pacchetto italiano. Pertanto, sul tracciato dedicato alla memoria di Marco Simoncelli, il ducatista dovrà adattarsi meglio alle coperture se davvero vorrà ambire al vertice di questo campionato.
FABIO QUARTARARO REAGIRA’ AL MOMENTO DI DIFFICOLTA’?
Non vi sono dubbi che in Austria il francesino abbia faticato enormemente. L’ottavo e il tredicesimo posto dei due round consecutivi in Stiria non hanno fatto sorridere e Fabio si augura che su un layout tradizionalmente più favorevole alla Yamaha di ritrovare lo smalto che gli aveva permesso di regalarsi 50 punti nelle prime due gare di questo campionato. Marquez, come detto, non ci sarà e l’occasione è ghiotta. A Misano, da questo punto di vista, una prova di verifica importante sulle possibilità di ripresa del giovane transalpino, tallonato per l’appunto da Dovizioso.
VALENTINO ROSSI RIUSCIRA’ A SALIRE SUL PODIO?
Il ritorno alla competitività della Yamaha è legato anche all’obiettivo podio per Valentino Rossi. Il “Dottore” ha cercato di salvare un po’ capre e cavoli in Austria, con una M1 decisamente “allergica” a un circuito di grandi accelerazioni e frenate. A Misano, sulla carta, le cose dovrebbero andare meglio, visto che la percorrenza tornerà a contare molto e questo potrebbe essere una base di partenza migliore. Come già precisato però nel caso di Dovizioso, il nove volte iridato dovrà adattare al meglio il proprio stile di guida alle gomme (specie la posteriore) per avere un rendimento delle stesse costante. Un aspetto critico per il “46” che spera di non avere a Misano.
MAVERICK VINALES SAPRA’ COMPLETARE UN WEEKEND SENZA INTOPPI?
Lo spagnolo in Austria è stato citato più per la fortuna e la bravura nell’evitare conseguenze nelle situazioni di pericolo in cui si è trovato, piuttosto che per gli oggettivi risultati in pista. Le moto “impazzite” di Morbidelli e Zarco a sfiorare Maverick e Rossi nel primo weekend austriaco e la M1 senza freni del secondo fine settimana a Spielberg sono esperienze che si vorrebbe proprio non replicare. Pertanto, le aspettative sono quelle di avere una prestazione senta intoppi e imprevisti, su una pista più favorevole, come già detto. In questo contesto il lavoro di messa a punto sarà l’elemento discriminante.
KTM E SUZUKI SI CONFERMERANNO MINE VAGANTI?
Inutile negare che KTM e Suzuki possano essere le mine vaganti anche a Misano. La casa austriaca ha fatto vedere degli enormi passi in avanti, come dimostrato dalle vittorie del sudafricano Brad Binder in Repubblica Ceca e del portoghese Miguel Oliveira nell’ultimo appuntamento iridato. Una competitività frutto del duro lavoro del team di Mattighofen, nel quale il ruolo del collaudatore Dani Pedrosa è stato fondamentale per la crescita tecnica della moto. Ecco quindi che gli altri dovranno guardarsi dalla truppa arancione, al pari di quella di Hamamatsu, visto quanto Alex Rins e Joan Mir possano essere performanti in sella alla moto giapponese, probabilmente la migliore in termini di ciclistica del lotto, favorita anche da un miglior adattamento alle Michelin.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse