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Formula 1

F1, Ferrari impalpabile e senza aggiornamenti. Cosa succede a Maranello? A cosa si lavora?

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Mattia Binotto, team principal della Ferrari, ormai al temine di ogni gara è costretto a ripetere il solito ritornello del: “…sappiamo che la macchina non va, cercheremo di fare meglio, chiediamo scusa ai tifosi”. Parole inevitabili e dovute, ma le azioni? Non si vede la minima reazione ad una situazione che, volta dopo volta, sta portando la scuderia di Maranello a ritoccare i propri record negativi. Dopo due weekend conclusi senza punti tra Spa e Monza, il terzo trittico della stagione nel Mondiale di F1 2020 si è concluso con un Gran Premio di Toscana letteralmente da mani nei capelli per Charles Leclerc e Sebastian Vettel.

La SF1000, vettura già ampiamente bollata come “pessima”, se possibile sta compiendo ulteriori passi all’indietro. Proviamo ad analizzare in poche parole. Sul rettilineo non va. Senza mezzi termini. Anzi, ora come ora è superiore, forse, solo alla Haas (motorizzata Ferrari a sua volta). In curva il gap con i migliori è immenso, con la sensazione che se i piloti provano a forzare un minimo rischiano di finire nella ghiaia immediatamente. Come se non bastasse, poi, ora anche a livello di gomme le cose non vanno, con un degrado che aumenta in maniera pericolosa.

Siamo ufficialmente in mare aperto, anche se Maranello è nella meravigliosa pianura modenese. La scuderia con il Cavallino Rampante non ha più una direzione. Il progetto è completamente fallito, ma non ha nemmeno senso attendere (incrociando le dita) il 2022. Serve intervenire subito. Non tanto per puntare a sogni impossibili in questo finale di annata, ma quantomeno per riportare ad un livello di “decenza” la Rossa. Non si può accettare che nel millesimo GP della storia le monoposto di Maranello venissero umiliate da tutti in rettilineo e non tenessero il passo di Alfa Romeo o Williams.

Gli aggiornamenti tecnici dove sono? Inutile dire che si pensa già al prossimo anno. Certo, quello è fondamentale per rimettere un minimo in sesto un progetto sportivo, ma non si può nemmeno chiudere il 2020 battagliando per evitare l’ultimo posto. Quando ti chiami Ferrari devi sempre fare tutto quello che è in tuo potere per salvare il salvabile. Il primo pacchetto di novità doveva arrivare in Ungheria, invece venne anticipato (in maniera fallimentare) per il Gran Premio della Stiria. Da quel momento nulla. Tabula rasa. Nessun aggiornamento. Pensare al 2021 è doveroso, ma disinteressarsi al presente è assurdo. Charles Leclerc e Sebastian Vettel non lo meritano e nemmeno i tifosi. La Ferrari è un’altra cosa e bisogna ricordarsene sempre.

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