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Formula 1
F1, Lewis Hamilton: “Le polemiche sulla maglietta per Breonna Taylor? Non mi fermerò e dirò sempre quel che penso”
Nelle ultime ore si è molto discusso sulla maglietta indossata da Lewis Hamilton sul podio del Gran Premio di Toscana 2020 di Formula Uno. L’inglese, infatti, mostrava una t-shirt che recitava la seguente frase sul davanti: “Arrestate i poliziotti che hanno ucciso Breonna Taylor”, mentre sulla schiena presentava una foto del suo volto con le parole: “Dì il suo nome”. Di cosa stiamo parlando? Breonna Taylor era un tecnico medico di Louisville, in Kentucky, che all’inizio di quest’anno è stata uccisa dentro la propria casa dalla polizia, che stava tentando di notificarle un mandato d’arresto senza preavviso durante un’indagine per droga. Il suo fidanzato, Kenneth Walker, ha sparato con una pistola ai poliziotti, credendo che fossero intrusi, e loro hanno risposto al fuoco. La Taylor è stata colpita otto volte ed è morta per le ferite riportate.
La maglietta di Hamilton, quindi, ha sensibilizzato il mondo su questo argomento ma, secondo diverse fonti, sembra che la FIA stia investigando sulla liceità di un messaggio simile. “I concorrenti che partecipano alle Competizioni Internazionali non possono apporre sulle loro vetture pubblicità di natura politica, religiosa o pregiudizievole per gli interessi della FIA” recita l’articolo 10.6.2 del Codice Sportivo Internazionale. Vedremo se il sei volte campione del mondo riceverà una multa o qualcosa di simile. Per il momento il portacolori della Mercedes ha voluto far capire che queste polemiche non lo interessano e lo ha fatto con un post sul proprio profilo Instagram. Eccolo:
“Buongiorno mondo. Spero che dovunque voi siate, possiate essere positivi ed in forma sia dal punto di vista fisico, sia mentale. Voglio farvi sapere una cosa: io non mi fermerò, non mi arrenderò mai, e non smetterò mai di dire ciò che penso e ciò in cui credo. Voglio ringraziare tutti coloro che continuano a supportarmi, vi sono davvero grato. Questo, però, è un viaggio che dobbiamo intraprendere tutti assieme, una sfida per l’interno mondo sotto ogni punto di vista, anche sulle ingiustizie, non solo a sfondo razziale. Noi possiamo contribuire a rendere il mondo un posto migliore per i bambini e le future generazioni”.
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse