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Sci Alpino

Sci alpino: slalomgigantiste, questa è la strada!

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Si esce dall’ultimo weekend sciistico del 2013 senza podi, ma ugualmente con buoni motivi per festeggiare serenamente.

Ci ricordiamo, un anno fa, le grandi difficoltà della squadra femminile in ogni disciplina? Difficoltà di atteggiamento, anzitutto, che si traducevano poi in risultati non all’altezza delle aspettative. Il trend è invertito, c’è la conferma settimana dopo settimana, gara dopo gara: la pista amica di Lienz ha poi regalato una performance di squadra veramente eccellente nel gigante di sabato, con sei ragazze nelle prime 13 e sette nelle prime 16. Federica Brignone, paradossalmente la più delusa di tutte, si conferma tra le migliori, anche se sa di poter fare un ulteriore salto, di poter tornare a lottare per la vittoria; Nadia Fanchini non ha mai sciato così bene in gigante, e sopporta dolori atroci, nelle serate di ogni giorno di gare, per inseguire il suo sogno, per dimostrare, come sta facendo, di avere ancora tantissimo da dare a questo sport; Elena Curtoni e Francesca Marsaglia, dopo una giovinezza in velocità, si stanno riscoprendo gigantiste, mentre Manuela Moelgg e Denise Karbon non difettano mai in quanto ad aggressività e bellezza del gesto tecnico. Infine, Sabrina Fanchini ha chiuso i conti con mesi difficili centrando i primi punti della stagione.

In slalom, realisticamente, non ci si poteva attendere una performance di squadra: bastava guardare i pettorali di partenza delle nostre ragazze, troppo alti, troppo pesanti. Ma uno squillo ci voleva, ed è arrivato dalla ragazza che, senza nulla togliere alle altre, forse lo meritava di più: da quella Chiara Costazza che da un paio di stagioni sta risalendo la china dopo aver toccato il fondo, con una tenacia e una determinazione invidiabile. Settima sulla pista che l’ha vista vincere, miglior risultato da oltre cinque anni a questa parte: a volte il destino fa di questi regali, e da questa prestazione la poliziotta fassana trarrà nuova linfa e nuova convinzione. Certo, dietro si soffre, in attesa del rientro di Irene Curtoni: Michela Azzola strappa una qualifica importante, ma poi non resiste allo “stile Azzola” che la fa andare sempre a tutta senza troppi calcoli ed esce a poche porte dal traguardo, mentre Sarah Pardeller si ferma ad una manciata di centesimi dalla qualificazione. Chissà che Bormio non faccia ritrovare anche qualche altra slalomista…

Bormio, appunto. Una discesa spettacolare come sempre, preparata magistralmente dagli organizzatori nonostante le ardue condizioni climatiche (caldo prima e forti nevicate poi): scusate se ci ripetiamo, ma troppo spesso si guarda allo spettacolo della Coppa del Mondo come a qualcosa di scontato, senza pensare al lavoro enorme di centinaia di appassionati, di volontari, di militari, di sci club che si impegnano per settimane in modo da garantire la buona riuscita di ogni evento del genere. Dalla Stelvio si pensava di tornare a casa con un podio, ma, al netto dell’assenza di Dominik Paris, Christof Innerhofer ha sofferto troppo la neve meno ghiacciata rispetto ai giorni delle prove e non è nemmeno stato fortunato con la visibilità, in relazione a chi è sceso dopo di lui: più di così, realisticamente, non poteva fare. E un grande applauso va a Silvano Varettoniself-made man, un anno fa fuori dal giro delle nazionali e risalito a suon di prestazioni; non sarà un campione di regolarità, ma quando trova la giornata e le sensazioni giuste sa piazzare lo squillo da top ten. Sarà ancora Bormio, adesso: oggi con gli slalom dei campionati nazionali, nel weekend dell’Epifania con quelli del massimo circuito. Avanti azzurri.

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marco.regazzoni@olimpiazzurra.com

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