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MotoGP, Andrea Dovizioso: “Sono primo e non so perché. Siamo lenti, Bagnaia sfrutta meglio le gomme”

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Andrea Dovizioso ha disputato un Gran Premio di Emilia Romagna assolutamente anonimo. Il trentaquattrenne forlivese ha concluso ottavo, senza mai riuscire a lasciare il segno. Eppure, nonostante una gara da comparsa, l’alfiere della Ducati ha mantenuto la leadership nel Mondiale, pur con un solo punto di vantaggio su Maverick Viñales e Fabio Quartararo, nonché quattro lunghezze su Joan Mir. Raggiunto dai microfoni di SkySport MotoGP, Dovizioso ha spiegato la situazione attuale e le sue sensazioni, senza però dimostrare grande ottimismo.

“Essere ancora in testa al Mondiale è un paradosso, non capisco neppure io come sia possibile. Siamo lenti, siamo lenti, siamo lenti! Lavoriamo al massimo, ma facciamo fatica a modificare certi piccoli dettagli che possono fare la differenza. Al di là di questo, oggi la gara è stata un disastro. Nel primo giro ho perso posizioni per mosse di altri piloti e sono dinamiche che si verificano quando parti dietro, senza che tu possa fare qualcosa. Sono finito proprio giù in fondo e poi non avevo il passo per recuperare. Sinceramente mi sentivo meglio di domenica scorsa, ma non è bastato. Dirò una banalità, ma se fossi partito più avanti avrei potuto tenere un ritmo migliore. Di sicuro non all’altezza di quello di Pecco, che sta sfruttando le gomme molto meglio di tutti i piloti Ducati”.

Peraltro Andrea ha fatto capire come il potenziale ci sia, ma non si riesca a sfruttarlo: “Dobbiamo riuscire a modificare certe cose in pista, però non ce la facciamo. È un campionato ancora più strano degli ultimi anni. Siamo tutti vicini e quando parti indietro è difficile recuperare. Come ho detto oggi in moto mi sentivo un po’ meglio di settimana scorsa, però se andiamo ad analizzare i tempi, nella parte centrale della gara giravo in 1’32”9-1’33”0, invece nella parte iniziale ho fatto 1’32”4-1’32”5. Questo significa che non riusciamo ad andare forte quando c’è più potenziale, quindi non abbiamo ancora la situazione in mano”.

Almeno si è capito qual è il segreto di Bagnaia e invece quali sono i crucci di Dovizioso? “Pecco è l’unico pilota Ducati riuscito ad adeguarsi alle nuove gomme. Il nocciolo della questione è che il mio punto di forza degli ultimi tre anni non funziona più. Negli ultimi tre anni siamo riusciti ad andare forte e a fare la differenza perché abbiamo sempre sfruttato l’anteriore più del posteriore, muovendoci nel set-up per usare il davanti allo scopo di rallentare, in quanto il dietro non aveva grip. Invece quest’anno la gomma posteriore ha molto più grip, soprattutto in frenata. Di conseguenza per andare bene bisogna andare forte nell’ultima parte di inserimento, quindi non bisogna esagerare nella prima parte della frenata. Ed è esattamente l’opposto di quello che è stato fatto negli ultimi tre anni. È chiara questa dinamica, ma metterla in atto non è per nulla facile, anche perché il set-up va completamente stravolto. Bisogna andare in direzione completamente opposta rispetto al passato. Stiamo parlando di piccoli dettagli, ma alla fine del giro fanno una differenza enorme”.

A questo punto chi è il favorito per il titolo tra Andrea, Viñales, Quartararo e Mir? “Chi vince il Mondiale? Magari nessuno dei quattro! Perché gli altri non sono così lontani. Per quanto ci riguarda diciamo che abbiamo le nostre possibilità, ci siamo messi in una posizione buona anche se siamo lenti”.

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paone_francesco[at]yahoo.it

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Foto: Valerio Origo

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