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Roland Garros 2020: Lorenzo Giustino non può nulla contro Diego Schwartzman, ko in tre set

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Si conclude al secondo turno l’avventura al Roland Garros di Lorenzo Giustino. Il tennista italiano esce con il capo chino, arrendendosi al ben più quotato Diego Schwartzman per 6-1 7-5 6-0 in due ore e quattro minuti. Impegno molto proibitivo per Giustino, che nonostante la stanchezza del match contro Moutet ha tentato di dare filo da torcere all’argentino riuscendoci soprattutto nel secondo set in una partita costellata da molti errori. Il finalista di Roma se la vedrà al terzo turno con il vincitore della sfida fra Norbert Gombos e Jurij Rodionov.

L’approccio alla partita non è dei migliori per Giustino. Nei primi game si vede tutta la differenza di valori in campo, con l’azzurro che non riesce ad entrare in partita. Schwartzman non si fa minimamente pregare e strappa subito la battuta al suo avversario, indirizzando subito il match sul 4-0. Il tennista originario di Napoli avrebbe anche una chance per poter rientrare un minimo nel set, ma l’argentino gliela cancella in maniera repentina, controllando agevolmente e portandosi a casa la prima partita con un comodo 6-1. La battuta dell’azzurro, con cui vince solo il 45% degli scambi, è troppo attaccabile.

Giustino tenta sovente di prendersi dei rischi per rimanere al livello di gioco dell’argentino. Inizialmente la tattica non paga, con Schwartzman che gli strappa subito il servizio portandosi sul 2-0; ma il numero 14 al mondo non è proprio irreprensibile negli scambi, compiendo qualche errore di troppo (ben 18 nel set) dovuto anche a un senso di rilassatezza. Lorenzo ne approfitta e si prende addirittura due break consecutivi, passando in vantaggio per 3-2: il sudamericano rialza il livello del suo gioco portandosi sul 5-3, ma l’azzurro sente di potersela giocare. Ritrova il pari a quota 5, ma al momento di servire per il tie-break sbaglia uno smash in campo aperto regalando il secondo set all’avversario.

Lorenzo sembra pagare psicologicamente l’errore in conclusione di secondo set e le conseguenze si ripercuotono nel terzo parziale. La sua palla perde di profondità e concretezza, il suo servizio diventa di nuovo attaccabile mentre Schwartzman inizia a giocare più sul velluto. L’argentino concede anche qualche chance all’azzurro sulla propria battuta, ma riesce a ricucire sempre in maniera perentoria. Giustino non riesce ad impensierire l’avversario come nel secondo set ed ogni tentativo di allungare gli scambi è vano: il suo torneo si conclude con un rovescio in rete ed un urletto di esultanza di Schwartzman, che nonostante la differenza di classifica ed il 6-0 nel terzo set è consapevole di non aver fatto una passeggiata di salute.

Partita dai tanti errori, con Giustino che ne ha compiuti di più (ben 43 rispetto ai 33 dell’argentino) e che non ha trovato concretezza al servizio, con solo il 59% di prime. Non sono certo le partite abituali dell’azzurro, che può prendere con positività il secondo set per le sue velleità di entrare nella top 100.

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Foto: Lapresse

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