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Ciclismo
Giro d’Italia 2020, incognita squadra per Vincenzo Nibali. Ciccone non al meglio, Brambilla unica certezza in salita?
Il supporto che la Trek-Segafredo potrà dare a Vincenzo Nibali, nell’ormai imminente Giro d’Italia, è un bel punto di domanda. Giulio Ciccone, lo scudiero annunciato dello Squalo dello Stretto, infatti, ha dovuto passare un periodo ai box poiché ha avuto il Covid e solo all’ultimo sono state sciolte le riserve sulla sua presenza alla Corsa Rosa. L’abruzzese non corre dal campionato italiano del 23 agosto e, giocoforza, avrà bisogno di tempo per ritrovare il colpo di pedale dei giorni migliori.
La speranza di Nibali è che Ciccone riesca, quantomeno, ad entrare in condizione nella terza settimana. Già nei primi quindici giorni ci sono diverse tappe difficili, ma la Trek-Segafredo potrebbe avere i mezzi per spalleggiare Nibali anche senza l’aiuto della maglia azzurra dello scorso Giro. Gianluca Brambilla, nono alla recente Tirreno-Adriatico, è un uomo affidabile per quanto riguarda i tapponi appenninici, i quali, pur impegnativi, non presentano salite mostruosamente lunghe come quelle che il gruppo troverà sulle Alpi.
Inoltre, Nibali potrà contare su un Nicola Conci che, come testimoniano il quinto posto alla Settimana Internazionale Coppi & Bartali e il sesto alla Coppa Sabatini, sta finalmente realizzando il suo grande potenziale, e sulla solidità di due come Jacopo Mosca, anch’egli in grande spolvero a settembre, e Julian Bernard. Il sodalizio italoamericano, oltretutto, schiera anche il veterano neerlandese Pieter Weening. Benché ormai prossimo ai quarant’anni, il Tulipano resta un atleta competitivo, che potrebbe spalleggiare in modo egregio Nibali in diversi frangenti.
Tutto sommato, la Trek è una buona squadra anche senza un Ciccone al top. Tuttavia, il sodalizio italoamericano necessita della migliore versione dell’abruzzese nelle tappe conclusive della Corsa Rosa, quando si affronteranno ascese del rango del Colle dell’Agnello e dello Stelvio e Nibali, magari, vorrà non solo correre sulla difensiva, ma anche passare all’attacco.
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luca.saugo@oasport.it
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Foto: Lapresse