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Roland Garros 2020: semifinali con Nadal e Djokovic a caccia dell’ultimo atto. Schwartzman e Tsitsipas tentano le sorprese
Rafael Nadal contro Diego Schwartzman, Novak Djokovic contro Stefanos Tsitsipas. Spagna contro Argentina, Serbia contro Grecia. Queste sono le due semifinali di un Roland Garros che, a vedere questi nomi, non sembrerebbe aver lasciato spazio a tante sorprese, ma è ben noto che così non è stato. Se i primi due giocatori del mondo sono arrivati con relativa tranquillità a questo punto del torneo, lo stesso non si può dire per i loro avversari, passati attraverso peripezie di vario genere.
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Nadal è l’unico dei quattro a non aver ancora perso un set, sebbene abbia rischiato parecchio in questo senso contro Jannik Sinner nei quarti, in un match terminato molto tardi, oltre l’una di notte, un orario inusuale per il Roland Garros, ma possibile grazie alla nuova illuminazione installata assieme al tetto del Court Philippe Chatrier. Quello della conclusione a orario tardo è uno dei temi della semifinale, assieme al fatto che Schwartzman ha recentemente battuto, e in modo netto, il mancino di Manacor al Foro Italico di Roma, per quanto i due set su tre siano una storia e i tre su cinque un’altra. Se a Nadal non è andata giù l’ora (con relative temperature) di conclusione del suo match, il problema dell’argentino arriva a seguito delle cinque ore di battaglia sostenute con Dominic Thiem, che gli sono servite a togliere l’austriaco dai migliori quattro a Parigi per la prima volta dal 2016. Ormai sempre più a suo agio nei panni di indomito lottatore, il “Peque” sta dimostrando con i fatti di meritare lo status di top ten, oltre a essere un raro assoluto nel tennis attuale con i suoi 170 centimetri di altezza. Tocca a lui rinverdire i fasti di un tennis argentino che ha prodotto l’ultimo campione precedente l’era Nadal, Gaston Gaudio. I precedenti dicono 9-1 per l’iberico, ma contano tanto l’ultimo quanto le premesse odierne.
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Dall’altra parte del tabellone, Djokovic qualche problema l’ha avuto e forse l’ha. Contro Pablo Carreno Busta si è ripreso quel che non aveva avuto agli US Open, complice un episodio ormai ben noto, ma ci si domanda se quelle noie avute al braccio sinistro durante il quarto di finale possano contare anche nel suo decimo penultimo atto a Parigi. Di sicuro avrà bisogno di molte risorse in più, perché Tsitsipas, dopo un primo turno “lento”, è stato impensierito soltanto da Grigor Dimitrov, dato che il bulgaro è riuscito ad andare vicino a portargli via il secondo set nel loro ottavo di finale. La qualità di gioco del greco fa sì che, rispetto alla prima occasione in cui arrivò in semifinale Slam (Australian Open 2019), per il numero 6 del mondo le possibilità di dare grattacapi al leader del ranking ATP non siano poi così poche. I precedenti (3-2 per il serbo), del resto, aiutano a dare una prospettiva alle possibili sorti del match, che pure non si è mai giocato in uno Slam: quando Djokovic ha vinto, lo ha sempre fatto in modo netto, in due set, mentre se la partita è andata in lotta, e al terzo, l’ha conquistata Tsitsipas.
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federico.rossini@oasport.it
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Foto: LaPresse