Formula 1
F1, Mondiale 2020: Lewis Hamilton eguaglia Schumacher, ma il suo valore è come quello del tedesco?
Lewis Hamilton fa la storia ed entra nella leggenda: il britannico, con il successo sul tracciato del Nurburgring, ha raggiunto quota 91 centri in carriera, eguagliando lo storico primato del tedesco Michael Schumacher, che si era spinto a tanto nella sua gloriosa carriera, condita da sette titoli iridati. Anche Lewis si appresta a conquistare il suo settimo titolo, rafforzando l’idea di quale campione sia nell’era dei motori ibridi in F1.
Tuttavia, al di là delle statistiche che prevedono 96 pole-position e 169 podi, la domanda è la seguente: il valore di Lewis è davvero come quello del Kaiser? Difficile dare una risposta, parlando di piloti di epoche diverse, che hanno corso con monoposto diverse. Di sicuro c’è che Michael è riuscito a far vedere grandi cose anche quando non ha avuto a disposizione la miglior macchina del lotto, facendo sempre la differenza rispetto ai suoi compagni di squadra. Da questo punto di vista, LH44 ha dovuto subire lo smacco del titolo vinto nel 2016 dal tedesco Nico Rosberg. Certo, il valore di Nico era superiore ai team-mate avuti da Schumi, pertanto le interpretazioni possono essere differenti, considerando anche che Lewis fece il suo esordio con una McLaren molto competitiva, battagliando ad armi pari con il campione in carica Fernando Alonso, leader designato inizialmente dalla squadra.
Sul fronte dei tifosi, la spaccatura è chiara e, tra chi riconosce senza se e senza la valenza dei risultati di Hamilton e chi ne attribuisce una dipendenza marcata dal mezzo a disposizione, gli spunti di discussione non mancano. Indubbiamente, il britannico è il pilota di riferimento di questo periodo storico e ha grandi chance per diventare il pilota più vincente di tutti i tempi. Tuttavia, i numeri non sono tutto e la valutazione sulle prestazioni in pista possono fare la differenza.
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giandomenico.tiseo@oasport.it
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Foto: LaPresse