MotoGP
MotoGP, GP Aragon 2020: scatta la doppietta del MotorLand, Quartararo prova lo scatto verso il titolo
La sabbia della clessidra del Motomondiale inizia ad assottigliarsi. Il tempo stringe, la fine di questa incredibile stagione (sotto mille punti di vista) si inizia ormai a vedere all’orizzonte e d’ora in avanti non si potrà più scherzare. Cinque tappe alla conclusione, due doppiette (Aragon e Valencia) prima del “rompete le righe” di Portimao. 125 punti in palio che andranno a decidere chi subentrerà a Marc Marquez nell’albo d’oro della classe regina. A proposito del Cabroncito, sembra che il suo ritorno possa slittare verso Valencia ma, ad ogni modo, non sarà più lui il “primus inter pares” della categoria.
Chi prenderà il suo posto è ancora ben lontano dall’essere delineato, ma le due gare di Aragon potrebbero chiarirci maggiormente le idee di questo pazzo Mondiale MotoGP 2020. Abbiamo usato un termine forte? No, è solamente analizzare quello che sta accadendo. Su nove gare disputate abbiamo assistito a 7 vincitori differenti, con 15 piloti in grado di salire sul podio. La classifica generale, poi, è un inno alla indecifrabilità.
Al momento è Fabio Quartararo a guardare tutti dall’altro al basso, ma il nizzardo è reduce da un nono posto in quel di Le Mans ben poco soddisfacente. Il francese del team Yamaha Petronas conduce con 115 punti contro i 105 di Joan Mir, i 97 di Andrea Dovizioso, che si mangia ancora le mani dopo la gara francese, e gli 81 di Takaaki Nakagami che, zitto zitto, ormai è in lotta a sua volta per il titolo. Alle loro spalle, oggettivamente, i punti di distacco iniziano a farsi eccessivi, ma mai scommettere contro qualche pilota in questa annata.
C’è poco da girarci attorno, stiamo vivendo un campionato assolutamente indecifrabile. Ogni volta che si parte per un weekend si fanno diverse ipotesi che poi, regolarmente, vengono spazzate via dalla pista. Manca una moto dominatrice, manca un pilota che sappia unire prestazioni e qualità e, soprattutto, la pressione inizia a farsi immensa. Nel lotto dei piloti della top class di questo 2020 solamente Valentino Rossi ha vinto un titolo a questo livello, ma il “Dottore” accusa ormai una distanza siderale e dovrà evitare assolutamente la quarta caduta consecutiva.
Starà a Fabio Quartararo confermare la sua leadership, nonostante un andamento ondivago che lo ha visto conquistare 50 punti nelle prime due gare, quindi 65 nelle successive 7. Per sua fortuna dietro di lui nessuno vola. Joan Mir è a sole 10 lunghezze ma paga alcuni aspetti: un motore (quello della sua Suzuki) che rende diverse cavalli ai rivali in rettilineo, il fatto che in qualifica non vada mai oltre la pancia del gruppo ed è quindi costretto a rimonte disperate corsa dopo corsa.
Leggermente più distanti, ma comunque invitati al “gran ballo” ci sono Andrea Dovizioso e Maverick Vinales, rispettivamente con 97 e 96 punti. I due, usciti con il morale basso da Le Mans, dovranno risolvere diversi problemi (sotto vari punti di vista) e cambiare marcia davvero in questo rush finale. Il romagnolo paga un feeling scarso con la sua GP20 e un clima interno non ottimale, mentre lo spagnolo continua in una annata di clamorosi alti e bassi, con la sensazione che, quando tutto non va come sarebbe nei suoi sogni, si abbatte troppo a livello di umore.
Questo sarà lo scenario del MotorLand di Aragon, una pista particolare, che richiede grande potenza del motore, ma contemporaneamente maneggevolezza nelle curve più lente. Un mix che non ha quasi mai esaltato la Yamaha ma, mai come in questo caso, è vietato fare previsioni o pronostici. Fabio Quartararo, Joan Mir, Andrea Dovizioso e Maverick Vinales. Chi piazzerà il primo colpo nella doppietta di Aragon?
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alessandro.passanti@oasport.it
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Foto: Lapresse