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Golf, Open d’Italia 2020: Laurie Canter da record, -12 nel primo giro. Bene Mazzoli, Scalise, Migliozzi, Edoardo Molinari e Laporta

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Si è concluso da poco il primo giro dell’Open d’Italia, che vive allo Chervò Golf Club San Vigilio di Pozzolengo (Brescia) la sua edizione numero 77. L’uomo del giorno è, senza ombra di dubbio alcuna, l’inglese Laurie Canter: il trentenne di Bath, che poche settimane fa è arrivato secondo al Portugal Masters, si regala uno spettacolare -12 (60 colpi, 10 birdie e un eagle) nelle condizioni non del tutto clementi odierne in termini di meteo. Si tratta del miglior round all’Open d’Italia da quando esistono le statistiche dell’European Tour, nel 1972. Il precedente record, -11 (61), apparteneva a Ian Poulter, Angel Cabrera e Robert Karlsson.

Al secondo posto, distanziati di quattro colpi, il sudafricano Dean Burmester e il danese Joachim Hansen, entrambi a -8 e anche loro partiti, come Canter, dalla 10 in questa prima giornata che, a causa della nebbia, ha subito uno slittamento delle prime partenze di mezz’ora. Sono però le presenze inglesi e francesi quelle in numero importante nella top ten. Nel gruppo dei quarti a -7 con Richard Bland e il transalpino Damien Perrier ci sono lo spagnolo Adri Arnaus, lo svedese Oscar Lengden e l’olandese Wil Besseling, mentre tra i noni ci sono gli altri inglesi Matthew Jordan, Jack Senior e Ross McGowan, gli ulteriori francesi Romain Quesne e Robin Roussel, il norvegese Kristoffer Reitan e lo svedese Niklas Lemke.

Sono in gara ben 17 italiani, e di questi i due migliori sono nomi forse inattesi, in questo senso, alla vigilia: Lorenzo Scalise e Stefano Mazzoli. Se per il venticinquenne di Vimercate si tratta di una conferma di quanto già fatto vedere allo Scottish Championship, è il risultato dell’emergente ventitreenne di Montorfano, vicino Como e già vincitore di un torneo sull’Alps Tour quest’anno, a far particolarmente piacere. Per entrambi un -5 che li colloca al 16° posto, con bogey alla 14 per Scalise e alla 18 per Mazzoli a fronte di sei birdie.

Al 28° posto le buone notizie arrivano da Guido Migliozzi, Edoardo Molinari e Francesco Laporta, tutti autori di buoni giri e collocati a -4 insieme allo scozzese Scott Jamieson, autore di una brillante buca in uno alla 2. Laporta era a -6 prima di due bogey alla 15 e alla 16, importanti invece le seconde nove di Migliozzi e più costante “Dodo”. -2 e posizione numero 66 per 5 italiani: Nino Bertasio, Andrea Saracino, Lorenzo Gagli, Filippo Bergamaschi e Federico Maccario. -1, invece, per Matteo Manassero, 82° assieme a Renato Paratore che troppo felice del suo giro non è.

Pari con il par, oltre all’inglese Lee Westwood, e dunque al 90° posto, Aron Zemmer, Enrico Di Nitto e il promettente giovane Andrea Romano, unico amateur in gara. 102° a +2 Giulio Castagnara e 107° a +3 Tommaso Perrino, la cui storia merita però un approfondimento particolare: il 36enne di Livorno, infatti, era buon giocatore quando un incidente stradale e un’infezione contratta in ospedale gli hanno limitato la funzionalità di una gamba. Diventato golfista paralimpico, è attualmente quinto giocatore del mondo in questo contesto e oggi si è saputo disimpegnare con profitto.

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federico.rossini@oasport.it

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Foto: Federazione Italiana Golf

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