Ciclismo
Vuelta a España 2020, non cambia la classifica. La protesta dei ciclisti resta inascoltata: confermato il buco, Roglic maglia rossa
Oggi è andata in scena una protesta alla Vuelta di Spagna 2020. Al via della decima tappa, infatti, i ciclisti hanno protestato per la decisione presa ieri dalla giuria: è stato ravvisato un buco temporale di 3 secondi tra il vincitore Primoz Roglic e gli altri classificati, un distacco che a detta di molti atleti non era giustificato. I 3” da dove nascono e come vengono calcolati? La risposta è nell’ultimo chilometro e mezzo, con pendenza media del 5,9%. Un arrivo soggetto al regolamento UCI che stabilisce che in una tappa che termina con sprint di gruppo, vengono conteggiate le differenze di tempo se c’è un distacco di tre secondi o più tra i gruppi che arrivano al traguardo.
La tappa è poi partita e si è conclusa sull’Alto de la Frappona, nel frattempo la giuria si è riunita e ha verificato nuovamente le immagini della gara di venerdì. L’UCI ha diramato un comunicato e ha spiegato i motivi della scelta: “Inizialmente la decima tappa era stata identificata come arrivo con sprint, ma vista la pendenza finale e l’assenza dello sprint, la decisione è stata presa seguendo l’articolo 1.2.017 che consente al presidente del Collegio dei Commissari Sportivi di attuare eventuali eccezioni. Pertanto le classifiche di tappa e la classifica generale non sono state modificate così come invece richiesto dai corridori“. Lo sloveno Primoz Roglic è in testa alla classifica generale con lo stesso tempo dell’ecuadoriano Richard Carapaz, l’irlandese Daniel Martin è a 25”, il britannico Hugh Carthy a 58”.
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stefano.villa@oasport.it
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Foto: Lapresse