Sci di fondo
Tour de Ski: il fondo rosa è vivo e ha un futuro
In questi tempi di magra per il fondo rosa i risultati ottenuti dalle azzurre al Tour de Ski sono da considerarsi buoni e ben auguranti per il futuro. Parlare degli errori commessi in passato, dei ritiri forse precoci di Follis, Genuin e Longa, di un talento perduto come quello di Silvia Rupil ora non serve a nulla. Le ragazze azzurre impegnate in Coppa del mondo hanno lottato col coltello fra i denti e risultati alla mano i progressi rispetto alle stagioni passate sono evidenti.
Partiamo dalle sprint: l’Italia, dopo Arianna Follis e Magda Genuin, ha trovato due atlete giovani su cui puntare nei prossimi anni. In primis Gaia Vuerich, capace di entrare per due volte tra le migliori dieci nelle prove di Oberhof e Lenzerheide. I consigli di Pierluigi Costantin e Pietro Piller Cottrer si stanno rivelando importanti per la trentina che è diventata a tutti gli effetti la numero uno italiana. In Svizzera si è comportata egregiamente anche Greta Laurent, 11esima alle spalle della compagna di squadra.
Non è balzato agli onori delle cronache infine il decimo posto ottenuto da Ilaria Debertolis nella 15 km tl Cortina-Dobbiaco di venerdì. L’atleta delle Fiamme Oro, mai entrata nelle venti, è arrivata a 8 secondi dal podio e in questo Tour de Ski ha dimostrato di poter dire la sua anche in tecnica classica. Non si poteva chiedere di più a Debora Agreiter, alla fine la migliore delle azzurre in classifica generale e in netta crescita dopo l’infortunio di pochi mesi fa. Il Tour per lei è stato un allenamento, una tappa fondamentale per macinare chilometri e affinare una condizione che potrebbe essere al top tra un mese ai Giochi Olimpici di Sochi. Brava anche Elisa Brocard, 30esima in classifica generale e unica in grado di andare a punti nel prologo iniziale di Oberhof. Ci si aspettava di più invece da Marina Piller e Virginia De Martin Topranin. Le due, hanno curiosamente, ottenuto i miglior risultati nelle tecniche a loro meno congeniali.
Tenendo conto delle assenze importanti (Kalla e Kowalczyk su tutte), dei distacchi dalle big del circuito ancora molto ampi, di materiali eccellenti come in occasione della sprint di Lenzerheide, la nazionale italiana ha dato un segnale di vita dopo il mese non proprio esaltante di dicembre. Ci vorrà del tempo, ma il team tricolore ha le capacità per migliorare ancora in vista di traguardi più ambiziosi.
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francesco.drago@olimpiazzurra.com