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Ginnastica artistica, confermati gli Europei 2020: evento di Serie C, tantissime rinunce. Italia assente. I partecipanti: pochi big

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Gli Europei 2020 di ginnastica artistica sono stati confermati. Nonostante le rinunce di quasi tutte le Nazioni di riferimento. Russia, Italia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Olanda, Belgio, Svizzera, Spagna, Portogallo e molti altri Paesi avevano già da tempo rinunciato alla rassegna continentale a causa dell’emergenza sanitaria. La ex UEG ha però deciso di mantenere l’evento in calendario e si gareggerà regolarmente a Mersin (Turchia): 9-13 dicembre per gli uomini, 17-20 dicembre per le donne. Non abbiamo però alcuna difficoltà a dire che saranno Europei di Serie C, visto che mancheranno praticamente tutti i grandi protagonisti della Polvere di Magnesio. La valenza tecnica e agonistica delle medaglie che verranno assegnate poco prima di Natale sarà davvero minima, sarà una kermesse di caratura molto bassa e decisamente poco spettacolare.

Parliamo dei numeri: 20 Nazioni rappresentate al maschile (63 seniores, 60 juniores), appena 16 Nazioni al femminile (46 seniores, 44 juniores). Siamo ai minimi storici. Grossi calibri al via? Per il gentil sesso non c’è praticamente nessuna big: le ungheresi Zsofia Kovacs, Noemi Makra, Dorina Boeczoego, le ucraine Diana Varinska, Anastasiia Bachynska, Angelina Radivilova, le rumene Ioana Stanciulescu e Silviana Sfiringu sono i nomi più “interessanti” insieme alla croata Ana Derek e alla ceca Aneta Holasova (siamo andati a cercarle col lanternino nella starting list provvisoria).

Va un po’ meglio al maschile dove hanno risposto alla chiamata gli ucraini Oleg Verniaiev, Petro Pakhniiuk e Igor Radivilov (il loro palmares è ricco di medaglie mondiali, olimpiche ed europee), il croato Tin Srbic (già iridato alla sbarra), ma anche gli agguerriti israeliani Artem Dolgopyat e Alexander Shatilov, la stella rumena Marian Draguluescu e gli specialisti al cavallo Robert Seligman, Filip Ude, Saso Bertoncelj, senza dimenticarsi dei fortissimi turchi Ibrahim Colak, Ferhat Arican e Ahmet Onder.

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Foto: Michele Morrone / Shutterstock.com

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