Rugby
Pro12: top e flop del derby celtico
TOP
Benetton Treviso
Mat Berquist: una garanzia dalla piazzola, dove fa segnare un quattro su quattro che mantiene in vita le speranze trevigiane per tutta la partita. Cerca di fare gli straordinari in cabina di regia, ma viene supportato poco e male dall’attacco dei Leoni, che al momento può contare di fatto solo sul piede del neozelandese
Angelo Esposito: tenta di dare a più riprese una scossa ad una squadra quasi del tutto appassita, senza alcuna identità, ma nemmeno la sua verve le sue gambe veloci possono rinvigorire quello che, a tratti, appare un relitto. Tornando al giocatore, una concreta promessa per il futuro, in un ruolo dove la nazionale latita da anni.
Zebre
Guglielmo Palazzani: una sorpresa che ormai non è più una sorpresa. Il 22enne ex Calvisano si è guadagnato la fiducia di Cavinato in una posizione non sua e, soprattutto, la stima della maggior parte degli appassionati di palla ovale, attratti dal nuovo talento emergente che è entrato a far parte della spina dorsale delle Zebre. Brunel, naturalmente, non può che averlo notato…
La mischia: una superiorità netta e – francamente – inaspettata per il pack zebrato, di gran lunga superiore ai dirimpettai biancoverdi. Aguero (e Perugini poi) e Chistolini hanno rifinito alla perfezione un lavoro egregio di tutti gli otto uomini, sottomettendo Rizzo e Cittadini e ponendo le basi per lo storico successo della franchigia federale.
FLOP
Benetton Treviso
I centri: due derby, nessuna presenza per Michele Campagnaro e terribile sofferenza per Alberto Sgarbi e Christian Loamanu. L’assenza del talento classe ’93 sta pesando nell’economia del gioco trevigiano e la scarsa condizione dell’azzurro e del giapponese – di origini tongane – ha portato al nulla cosmico in fase offensiva e ad una poca lucidità in difesa.
Tobias Botes: altra prestazione insufficiente per il mediano di origine sudafricane; le porte della nazionale, teoricamente, dovrebbero chiudersi sempre di più, ma Brunel potrebbe ancora essere orientato a fare affidamento su di lui.
Zebre
Kameli Ratuvou: escluso il placcaggio finale, non si comprende il motivo del suo massiccio utilizzo, inversamente proporzionale alla qualità delle sue prestazioni. Un flop totale.
daniele.pansardi@olimpiazzurra.com
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