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ATP Finals 2020, Novak Djokovic va in semifinale senza sussulti, Alexander Zverev ko 6-3 7-6
Novak Djokovic raggiunge Dominic Thiem, Rafa Nadal e Daniil Medvedev alle semifinali delle ATP Final 2020. Il numero 1 al mondo ha battuto per 6-3 7-6 Alexander Zverev nella terza giornata del girone Tokyo 1970, in quello che era un vero e proprio spareggio per l’accesso alla fase finale. Novak non ha avuto un livello di gioco eccezionale, ma ha fatto quello che bastava per portarsi a casa il match, approfittando della partenza sconsiderata dell’avversario e mantenendo lucidità quando contava. Dall’altra parte, Zverev sa di aver sprecato una grossa chance, approcciando malissimo la partita e compiendo qualche errore di troppo nei momenti cruciali: i numeri parlano di un tedesco superiore al servizio, con 12 ace a 3, e nei colpi vincenti, ben 38 a 18. Ma il numero 5 sbaglia di più, con 19 errori a 13, e paga il non aver sfruttato una delle tre chance di break avute in partita, mentre si ritrova al tappeto avendo concesso solo una volta il proprio servizio.
La partenza deficitaria di Zverev sta tutta nel linguaggio del corpo. Sembra statico, quasi capitato lì per caso, e ne influisce la qualità dei colpi; un Djokovic sufficiente ma sicuramente più concentrato di quello della sfida con Medvedev va agilmente sul 3-0 dopo dieci minuti vincendo dodici punti su quattordici. Emblematico il doppio fallo che consegna il secondo gioco al serbo, che arriva con la palla che raggiunge a malapena il nastro. Il tedesco riesce finalmente a entrare in partita nel quarto gioco, tornando ficcante nei suoi turni di battuta e in attesa della sua occasione per recuperare il break. Occasione, anzi occasioni, che arrivano nel settimo gioco ma Djokovic è bravissimo a cancellarle con due aces. Il numero uno al mondo non è nella sua migliore versione, ma a far la differenza è la sua perfezione a rete (5/5) e la palla break sfruttata su due occasioni, a confronto dello 0/2 avversario, facendo sì che il primo set scorre via sul 6-3.
La partita però c’è, e si fa sentire. Zverev cerca e trova delle variazioni nel suo gioco, come un paio di palle corte giocate magistralmente, e alza il tono degli scambi. Il suo coraggio però comporta anche dei rischi, che si tramutano in errori, e il giovane tedesco inizia a innervosirsi dopo aver buttato una palla break nel quarto gioco. Quello che non sa però, è che rimarrà l’ultima chance di brekkare l’avversario. Nonostante Zverev renda la partita un vero e proprio braccio di ferro, mantenendo alto il proprio ritmo al servizio come in risposta e prolungando gli scambi, Djokovic riesce sempre a cavarsela con qualche colpo dei suoi, dettati più dal cinismo che dalla classe. Si arriva al tie-break, dove un errore costringe il numero 1 all’angolo andando sotto 2-1 e servizio avversario. Djokovic si accende subito dopo, prima costringendo Zverev all’errore tirandogli cannonate sulla racchetta e poi infilando un passante incrociato di rovescio sul tedesco che si avventava a rete. Un unico grande lampo del numero 1 al mondo, che basta per gestire fino alla vittoria e per garantirsi la semifinale, la nona in carriera alle Finals, contro Dominic Thiem.
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