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Nuoto, ISL 2020. Nell’edizione dei record ci sono anche tanti lampi di azzurro: Benedetta Pilato e Nicolò Martinenghi su tutti!

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Si è chiusa col botto l’edizione della ISL 2020 per quel poco di Italnuoto che ha avuto il coraggio di entrare nella bolla di Budapest. Sono stati nove complessivamente gli atleti azzurri a prendere parte alla competizione per club e tutti sono riusciti a rendersi protagonisti di ottime gare: l’unica a non riuscire a salire sul podio è stata proprio Federica Pellegrini che però ha partecipato a una sola due giorni di gare.

A chiudere alla grande la sua prima avventura ungherese è stata Benedetta Pilato che ha eguagliato il record europeo dei 50 rana nella prima delle due giornate di finale. nella seconda, poi, la giovanissima azzurra ha pagato dazio alla stanchezza ma cinque vittorie e altrettanti record italiani migliorati in poco più di un mese di gare la dicono lunga sulla crescita della ranista tarantina che adesso andrà a giocarsi la qualificazione a Tokyo 2020 ai campionati italiani con Carraro e Castiglioni.

Marco Orsi è stato il penultimo ad uscire di scena e ha saputo far fruttare al meglio l’opportunità che gli è stata data dalla squadra di casa, gli Iron, vincendo per ben due volte i 100 misti. Il finale non è stato all’altezza delle aspettative ma l’esperienza ungherese è stata un’iniezione di fiducia per l’atleta bolognese che ora deve ritrovare la brillantezza nello stile libero se vuole avere qualche piccola chance di qualificarsi ai Giochi Olimpici.

Nicolò Martinenghi è tornato con quattro successi e un personale dopo l’altro. E’ stato l’MVP italiano della prima fase a livello maschile. I segnali della crescita esponenziale c’erano già a dicembre, il lockdown non ha influito sulla sua condizione, ha gettato in acqua tutta la sua potenza e adesso è migliorato anche nella gestione della gara. Ritmo sempre altissimo e tempi da urlo. Sarà bello rivederlo in vasca lunga: l’Italia ha una freccia in più nell’arco olimpico.

Fabio Scozzoli è andato a Budapest con il triplice obiettivo di divertirsi, mettere nelle gambe e nelle braccia la benzina giusta per affrontare la stagione olimpica e mettere in tasca qualche soldino che non guasta mai. Ha centrato i tre obiettivi, pur non risultando sempre brillantissimo ma alla sua età bisogna fare delle scelte. E’ partito forte sui 50, è arrivato forte sui 100. Questa è una buona notizia. La continuità non è mancata a Martina Carraro, le manca in questa fase forse il guizzo vincente ma i tempi sono ottimi, sia sui 50 che sui 100 e anche il 200, pur senza la condizione migliore, in pieno carico, le riesce abbastanza bene. L’impressione è che si farà trovare pronta, come è accaduto sempre nelle ultime due stagioni, al momento giusto. Il ritorno non è stato dei più facili con la rabbia per la questione convocazioni.

Alessandro Miressi è tornato quello sfavillante di due anni fa, lo si era già capito a Glasgow e adesso è performante anche in vasca corta. Ingaggia battaglie ad altissimo livello con Dressel, con Morozov, con Apple: è nell’elite della specialità e ora deve riprendere confidenza con la vasca lunga, prendersi Tokyo e andare ai Giochi da protagonista: ne ha le qualità. Arianna Castiglioni ha conquistato qualche podio, un problema fisico ha condizionato almeno un paio di tappe ma anche lei come Martina Carraro dimostra continuità di rendimento e condizione in crescita. L’aspetta una battaglia durissima per Tokyo, lo sa ed è pronta ad affrontarla, come sempre, con il sorriso sulle labbra e con tanta determinazione.

Un anno fa Matteo Rivolta sembrava essere sull’orlo di abbandonare, ora, alla soglia dei 29 anni, ha dimostrato di essere ancora competitivo ad alti livelli, forse più in vasca corta che in lunga ma quello che importa è che c’è ancora la voglia di lottare e, al momento, uno specialista della farfalla di buon livello può fare molto comodo in squadra. Difficile, invece, dare giudizi su Federica Pellegrini che, nonostante il Covid, nonostante una preparazione precaria, qualche lampo lo ha mostrato negli unici due giorni di gara. Sarà stata la sua ultima ISL?

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