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Rugby
Rugby, Leonardo Ghiraldini: “Sono felicissimo di poter fare ancora parte della rosa dell’Italia”
Al sito ufficiale della FIR, alla vigilia del match tra Francia ed Italia, in programma allo Stade de France di Parigi sabato 28 novembre alle ore 21.10 e valido per la terza giornata dell’Autumn Nations Cup 2020, ha parlato oggi Leonardo Ghiraldini, che vanta in azzurro 105 presenze ed è tornato in Nazionale dopo un gravissimo infortunio rimediato nel Sei Nazioni 2019.
L’infortunio ed il recupero: “Venti mesi sono molto lunghi. Sono successe tante cose nel mentre da quell’infortunio contro la Francia nell’ultimo match del Sei Nazioni 2019. Quel giorno ho pensato che sarebbe stato difficile ritornare in campo. A mente un po’ più lucida, il giorno dopo, mi ero messo in testa di provare a recuperare per il Mondiale: ho lasciato ogni altro pensiero da parte e l’unico obiettivo per me era salire su quell’aereo“.
La Coppa del Mondo 2019: “Con la cancellazione dell’ultimo match del nostro girone, contro la Nuova Zelanda a causa del tifone, sul momento ho pensato a tutti i momenti e ai sacrifici fatti da me, e dal supporto che mi ha dato la mia famiglia, per tornare in campo. E’ stato un nuovo stop importante, duro: ho pensato probabilmente era scritto che doveva finire così. Dopo il Mondiale sono tornato ad allenarmi, a pensare di riprendere e rientrare nel miglior modo possibile. Purtroppo l’arrivo del Covid-19 ha bloccato tutto prima che rientrassi in campo con la mia nuova squadra. Lì è stato un nuovo momento difficile“.
La forza di non mollare: “Nella mia carriera ho cercato sempre un equilibrio che non mi esaltasse troppo nei momenti positivi ma che al tempo stesso non mi buttasse giù nei momenti difficili. Quello che posso controllare è nelle mie mani e devo svilupparlo nel miglior modo possibile. Tutto ciò che sfugge al mio controllo è un qualcosa che va accettato e ci devo convivere. In questo caso, ciò che potevo fare è farmi trovare pronto. Non è stato semplice, ma il fuoco che avevo dentro di poter dimostrare ancora quello che posso fare mi ha aiutato, insieme alla mia famiglia, ad andare avanti. Mi svegliavo la mattina alle sei, mi allenavo da solo posizionando i conetti in mezzo al campo. Non avrei mai accettato un ritorno al rugby di alto livello in condizioni non ottimali. Sono felicissimo ora di poter fare ancora parte della rosa dell’Italia“.
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roberto.santangelo@oasport.it
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