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Formula 1
F1, il 2021 sarà l’ultimo anno dell’era Mercedes? Rivoluzione regolamentare nel 2022. E la Ferrari sogna la rinascita…
La Formula Uno, ormai anestetizzata dal dominio di Lewis Hamilton e della Mercedes, aspetta il 2022 come un “anno zero” che possa rappresentare un’autentica rivoluzione copernicana all’interno della categoria. D’altronde è previsto uno stravolgimento rispetto alla realtà attuale, poiché cambieranno completamente i dettami tecnici secondo i quali dovranno essere progettate le monoposto. Inoltre verranno introdotte misure senza precedenti dal punto di vista gestionale, ovvero il budget cap nel settore finanziario e il Balance of Performance (BOP) in ambito aerodinamico. Si tratta di decisioni prese da Liberty Media per “americanizzare” il Circus, in maniera tale da fornirgli nuova linfa. L’obiettivo è, ovviamente, quello di cambiare valori in campo ormai cristallizzati da troppo tempo. Per la precisione dal 2014, anno in cui è nata l’attuale “Era turbo-ibrida”, che potrebbe essere tranquillamente ribattezzata “Era Mercedes”.
I numeri sono eloquenti. Da quando siamo entrati in questo periodo storico, la Mercedes non ha avuto rivali. Al di là del filotto di 7 Mondiali vinti consecutivamente sia tra i piloti che tra i costruttori, il dato spaventoso è rappresentato dal numero di successi raccolti nelle singole gare. La Casa di Stoccarda ha infatti ottenuto 101 affermazioni in 135 competizioni. Un dominio solo scalfito da Ferrari (17 trionfi) e Red Bull (16 centri), alle quali si è aggiunta inopinatamente l’Alpha Tauri nel GP d’Italia di quest’anno. Inoltre, se tra il 2014 e il 2016 la lotta per il titolo piloti è sempre stata estremamente accesa tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg, la musica è diventata ancora più monotona dopo il ritiro del tedesco, che di fatto ha lasciato campo libero al britannico, il quale con l’arrivo al suo fianco di Valtteri Botttas ha visto il compagno di squadra tramutarsi da acerrimo rivale a fido scudiero. Tutti, ma proprio tutti, danno per scontato che la Mercedes dominerà anche nel 2021 e l’inglese possa salire a quota 8 Mondiali, battendo il record di Michael Schumacher. Peraltro Lewis è ormai prossimo a raggiungere anche l’incredibile cifra di 100 GP vinti. Niente di più facile, in quanto l’anno prossimo le monoposto saranno basate su quelle del 2020 e sappiamo bene come negli ultimi mesi la Mercedes abbia fatto il bello e il cattivo tempo.
Però, cosa succederà dal 2022? Ovviamente, lo stravolgimento delle regole mira a rimescolare le carte, in maniera tale da scardinare uno status quo apparentemente immutabile, almeno per un’altra stagione. In questo panorama, la Ferrari sogna di rinascere. Dopotutto la Scuderia di Maranello sta attraversando uno dei momenti più oscuri della sua storia. L’ultimo titolo piloti risale al 2007, mentre il successo costruttori più recente è datato 2008. Inutile nascondere che ci stiamo avvicinando a un’astinenza degna del famigerato “Grande digiuno” che colpì il Cavallino Rampante tra gli anni ’80 e ’90. Vero che passarono 21 primavere tra il trionfo di Jody Scheckter (1979) e quello di Michael Schumacher (2000), ma non va dimenticato come la carestia sia stata mitigata da tre Mondiali costruttori (1982, 1983, 1999). In altre parole, con il 2020 la Ferrari tocca quota 12 stagioni senza neppure un iride, avvicinandosi pericolosamente alle 15 intercorse tra il 1984 e il 1998. Peraltro, per le ragioni esposte in precedenza, appare alquanto inverosimile che le Rosse possano trionfare già nel 2021. Dunque gli sforzi maggiori sono concentrati sul 2022, anno in cui la supremazia tecnica della Mercedes dovrebbe essere resettata.
Attenzione però a dare per scontato che la Casa di Stoccarda possa perdere automaticamente il proprio scettro. È vero che in passato ci sono state rivoluzioni regolamentari che hanno cambiato i valori in campo (su tutte quella del 2009), ma molte altre volte il team egemone è rimasto tale o ha impiegato pochissimo a tornare dominante (McLaren a fine anni ’80, Williams a metà anni ’90 e la stessa Mercedes nel 2017, quando è stata cambiata l’aerodinamica delle vetture). Certo, nel 2022 è attesa una serie di stravolgimenti senza precedenti che dovrebbe livellare i valori, in maniera tale da azzerare i rapporti di forza pregressi e dare una nuova occasione a tutti. In tal senso, però, bisogna preparasi all’eventualità che Mercedes possa continuare a dominare. In fin dei conti, se per sette anni a Bracley sono stati i più bravi a concepire le proprie monoposto, non si vede perché non debbano farlo anche con le nuove regole. Insomma, se Ferrari vorrà davvero tornare al vertice, dovrà giocoforza superarsi ed evitare di incappare negli errori di progettazione che troppo spesso hanno caratterizzato le Rosse degli ultimi anni. Solo così la Scuderia di Maranello potrà tornare dove ha costruito il suo Mito, ovvero in cima al mondo.
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Foto: La Presse