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Fabio Aru verso la Bardiani? Bruno Reverberi: “Non può andare più piano di così. Sarebbe un onore”

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Fabio Aru è il pezzo pregiato del Ciclomercato. Le voci attorno al Cavaliere dei Quattro Mori sono state molteplici nelle ultime settimane, il nome del sardo è stato accostato a più squadre, ma ancora non si sa dove si accaserà il 30enne. Il ciclista ha dichiarato che comunicherà la sua decisione entro la fine del mese di novembre e dunque dovrebbero mancare poche ore all’attesissimo annuncio, ma le carte in tavola sono molteplici e la scelta non sarà sicuramente semplice per il ragazzo di Villacidro.

Fabio Aru è reduce da tre anni particolarmente complessi e avari di risultati degni di nota, lascerà la UAE Emirates e cercherà una formazione con cui rilanciarsi, in modo da avere una seconda parte di carriera di assoluto rilievo. Stiamo comunque parlando di un corridore in grado di salire due volte sul podio del Giro d’Italia e di indossare la maglia gialla al Tour de France, concludendo la Grande Boucle in quinta posizione. Nelle ultime stagioni si è un po’ perso, ma il suo talento non può essersi smarrito all’improvviso.

Un rilancio è ancora possibile e al momento sarebbero tre le piste più concrete: la Qhubeka Assos (ex NTT) sarebbe sulle sue tracce, dopo i rinnovi di Giacomo Nizzolo e Domenico Pozzovivo potrebbe anche puntare su un terzo italiano di vertice e sarebbe una ghiottissima occasione per Fabio Aru, anche perché rimarrebbe nel World Tour e avrebbe la garanzia di prendere parte agli eventi di punta; la Vini Zabù guidata da Luca Scinto ha da tempo iniziato il corteggiamento; la Bardiani-CSF-Faizanè è spuntata proprio nelle ultimissime ore. Le due formazioni italiane, però, sono delle Professional e dunque partecipano alle corse più importanti soltanto su invito.

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Bruno Reverberi, direttore tecnico della Bardiani, ha confermato il contatto con Fabio Aru in occasione della trasmissione Radiocorsa, andata in onda ieri sera su RaiSport: “Abbiamo parlato con lui, ma giusto quattro battute. Gli abbiamo detto che eravamo interessati a lui. Abbiamo anche avuto un contatto col manager, ma prima di parlare di ingaggi bisogna capire cosa vuole, capire cosa vuole fare e capire se pensa che la nostra squadra sia adatta a lui. Fabio Aru è una scommessa che accetteremmo volentieri, per noi sarebbe un onore“.

Il team manager si è soffermato sulle ultime annate del sardo: “Non so se ha avuto problemi psicologici o se ha sbagliato la preparazione, anche se non credo che puoi sbagliare la preparazione per tre anni. Non so se ha avuto problemi con la squadra, non è facile dare giudizi su atleti di altre squadre. Io credo comunque che a 30 anni non sia finito. Più piano di così non può andare, c’è solo da fare un programma giusto e soprattutto che lui ci creda. Senza fare esperimenti, perché gli allenamenti sono quelli di 50 anni fa, anche se alcuni preparatori vengono spacciati come dei fenomeni“. E sembrerebbe essere anche delineato un obiettivo: “Potrebbe benissimo essere protagonista al Giro d’Italia, ha fatto un secondo posto e ha vinto delle tappe. Il motivo per cui si è ritirato (all’ultimo Tour de France, ndr.) è più di testa che di fisico“.

Che decisione prenderà Fabio Aru? Lo sapremo a breve, ma è sicuro che il Cavaliere dei Quattro Mori ha diverse opzioni a disposizione e tutto dipenderà da lui. Settimana scorsa aveva dichiarato a Radiocorsa che non cerca una sostanziosa proposta economica, ma punterà soprattutto sul progetto. Dovrà prendere la giusta scelta con la massima calma e poi ripartire con grande convinzione nel 2021, provando a ritrovare la bellissima gamba di qualche anno fa.

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