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Formula 1
Romain Grosjean e l’incidente quasi mortale: evitata una disgrazia. Perché la Haas si è spezzata in due ed è andata in fiamme?
Il fuoco in F1 non si vedeva, fortunatamente, da tanto tempo. Le monoposto delle ultime generazioni hanno compiuto passi in avanti chilometrici a livello di sicurezza. La scocca è indeformabile, i “crash-test” sono giunti a livelli altissimi anche per impatti frontali e l’Halo ha aggiunto una ulteriore valvola di salvezza per i piloti, ed oggi Romain Grosjean può ringraziarlo perché gli salvato letteralmente la vita, ma quello che ha lasciato tutti senza fiato per lunghi secondi è stato altro: il fuoco. Come è stato possibile un evento simile?
Come detto, sono anni che non si vedevano fiamme simili dopo un incidente nella massima categoria del motorsport, e la memoria torna rapidamente a Niki Lauda al Nurburgring oppure alla morte di Elio De Angelis a Le Castellet. Si sono viste nel corso di alcuni pit-stop grossolani, oppure per colpa di esplosioni di motore assortite, ma dopo un incidente è, fortunatamente, una rarità. Le Formula Uno degli ultimi anni, infatti, hanno a disposizione sistemi che impediscono il propagarsi del fuoco per mezzo di estintori interni che entrano in funzione nel breve volgere di pochi istanti.
Quello che ha reso così clamoroso l’incidente di Romain Grosjean è stato l’angolo di impatto. La sua Haas è andata a colpire ad oltre 200 chilometri orari un guard-rail posizionato in maniera obliqua e davvero in una maniera improvvida e, sostanzialmente, si è spezzata in due tronconi, accartocciandosi nelle lamiere. Il francese in pochi secondi è stato in grado di compiere un miracolo, nonostante le fiamme lo stesso avvolgendo. Ha saputo slacciarsi le cinture di sicurezza, emergere dall’abitacolo e dall’Halo, fino a fuggire dalla sua vettura, andando incontro alla salvezza.
La infausta eventualità che ha reso tutto più drammatica è stata proprio la rottura della Haas in due parti. Una, quella anteriore, che arrivava fino allo schienale del pilota, la seconda che manteneva il motore della monoposto americana. A quel punto sì che la benzina ha potuto propagarsi dal serbatoio (ovviamente essendo in partenza la quantità di liquido infiammabile era davvero notevole) senza l’opposizione degli estintori. In poche parole una situazione che, veramente solo per miracolo, non ha portato a esiti ben più infausti per il pilota francese.
Qualche costola rotta, bruciature lievi e tanto spavento. Questo è il conto che ha dovuto pagare Romain Grosjean ad uno degli incidenti più terrificanti della storia recente della Formula Uno, e forse non solo di questi ultimi anni. La sicurezza ha raggiunto livelli altissimi, lo ripetiamo, ma oggi una bella dose di buona sorte ha agevolato il tutto, dato che quello che è successo è stato davvero tremendo.
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alessandro.passanti@oasport.it
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